Maltempo, Coldiretti Mantova: rallentano le semine e gli sfalci dei prati

MANTOVA – I cambiamenti climatici in atto colpiscono l’agricoltura e rallentano l’attività in campo in tutta la Lombardia, Mantova compresa. Le precipitazioni in atto – denuncia Coldiretti Mantova – costringono gli agricoltori a posticipare la raccolta dei foraggi già pronti per essere tagliati, col rischio di deteriorarne la qualità, e a ritardare le semine di mais, laddove ancora non sono state fatte. Alcuni agricoltori hanno dovuto riseminare per una seconda volta, dopo che le abbondanti piogge hanno provocato asfissia delle sementi, mentre procedono a rilento i trapianti di pomodoro e le semine di soia, ancora in fase embrionale. Non è tutto. Le precipitazioni in corso e le temperature al di sotto della media ostacolano l’allegagione dei meloni e rallentano la maturazione dei frutti.
“Siamo in ritardo sullo sfalcio del fieno polifita maggengo e nelle finestre di meteo sereno gli agricoltori stanno correndo per seminare il mais – dice Simone Minelli, allevatore di Motteggiana e presidente del Consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po -. Come Consorzio stiamo gestendo deflussi regolari delle acque, grazie al livello del Po che è al momento ancora basso, mentre due settimane fa siamo stati costretti ad accendere le pompe idrovore per pompare al di fuori del comprensorio oltre 2.000 metri cubi di acqua in tre giorni”.
Il rischio di un’eccessiva piovosità, aggiunge Kristian Minelli, allevatore di San Benedetto Po, è che la qualità del fieno e dell’erba medica che saranno sfalciati possano risultare non ottimali per le bovine da latte. Finora solamente un terzo degli sfalci sono stati portati a termine e le previsioni dei prossimi 15 giorni sono all’insegna dell’estrema variabilità, tanto che difficilmente si potrà programmare il lavoro dei prossimi giorni”.
In termini di resa in campo, Lorenzo Donà, allevatore di Palidano di Gonzaga, parla di “un calo del 50% della resa del frumento foraggero, mentre gli ettari che avevo seminato a mais sono stato costretto a riseminarli, con un aumento dei costi già in questa fase”.
Ritardi nel Mantovano – ricorda Coldiretti – anche sul fronte dei trapianti di pomodoro, già alle prese con uno slittamento degli innesti il mese scorso con le varietà precoci. Anche le semine di soia, ad oggi, registrano un andamento a singhiozzo rispetto alle primavere meno problematiche sul piano del meteo. L’incertezza costringerà gli agricoltori a lavorare in gran fretta per recuperare i ritardi accumulati.
“Non è solo la pioggia, ma anche gli anticipi stagionali hanno creato disagi, come l’aumento delle temperature a metà aprile, con tre giorni oltre i 30 gradi, una situazione mai verificatasi precedentemente – riconosce Pier Paolo Morselli, presidente della cooperativa ortofrutticola Corma in quota Coldiretti -. Abbiamo avuto uno sviluppo vegetativo delle piante anticipato, accompagnato da una proliferazione di malattie fungine come la ticchiolatura su pero e melo o un avvio di peronospora su vigneto. Rispetto a 20 anni fa, quando i primi trattamenti in campo erano effettuati dai primi di maggio, oggi siamo in anticipo di un mese”.
Anche su grano, orzo e cereali autunno vernini la piovosità sta creando problemi di ruggine e malattie fungine come il fusarium, fitopatologie che possono compromettere la qualità del prodotto finale e la resa in campo.
Cronoprogramma stagionale sfasato anche per meloni e cocomeri. “Per partire con la raccolta dovremo attendere molto probabilmente la fine della settimana prossima, abbiamo circa dieci giorni di ritardo – commenta Mauro Aguzzi, produttore di Santa Croce di Sermide e presidente del Consorzio del Melone Mantovano Igp -. Con temperature al di sotto della media stagionale le piante hanno spinto di più sulle foglie che sui frutti e non è escluso che per alcune varietà ci ritroveremo a inizio campagna con pezzature del frutto più piccole rispetto al 2023”. Fino a metà giugno non sono previsti picchi di produzione e una prima stima – secondo Coldiretti Mantova – indica una partenza con volumi ridotto anche del 30% in confronto all’avvio stagionale dell’anno scorso.

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