Maltempo, Coldiretti Mantova: tra Sermide e Felonica fiato sospeso per meloni e cocomeri

SERMIDE/FELONICA  – Dopo la pioggia, il fiato sospeso. I 160 millimetri di pioggia che sono caduti in 36 ore nel Sermidese hanno sicuramente rallentato lo sviluppo vegetale di meloni e cocomeri, con la conseguenza che la maturazione dei frutti subirà mediamente un ritardo di una settimana.

Lo rileva Coldiretti Mantova, che attraverso gli uffici di zona sta monitorando la situazione sul territorio al confine con Emilia Romagna e Veneto.

“Ci sono stati numerosi danni da allagamenti, in particolare per gli agricoltori che hanno trapiantato meloni e angurie sotto il tunnellino – riferisce Riccardo Gorzoni, direttore della Op Sermide Ortofruit – e la forte umidità che si è venuta a creare, unitamente all’abbassamento delle temperature rischia di provocare la proliferazione di malattie fungine e di ostacolare il processo di allegagione dei frutti, con ripercussioni legate alla minore produzione”.

Difficile, al momento, quantificare i danni, anche per le incertezze legate all’andamento climatico. Dopo la siccità e le gelate, nei prossimi giorni sono previste nuove precipitazioni, che potrebbero causare ulteriori problemi alle orticole, ma anche a frumento, soia, mais, barbabietole, pomodori, zucche.

Sott’acqua sono finiti diversi ettari fra Sermide e Felonica, dove si coltiva anche il pregiato melone mantovano, che dal 2013 ha ottenuto il riconoscimento Igp. “Viviamo alla giornata – confessa Mauro Aguzzi, agricoltore di Coldiretti e presidente del Consorzio del melone mantovano Igp – perché le recenti precipitazioni hanno compromesso parte del territorio, hanno ritardato i lavori in campagna, hanno costretto al rinvio gli ultimi trapianti e ci stanno impedendo di scoprire le serre”.

A conti fatti, si parla di una settimana di ritardo nella raccolta dei meloni, con la conseguenza – spiegano i tecnici di Coldiretti Mantova – che salta la scalarità nella raccolta del prodotto, pianificata dagli agricoltori per scongiurare effetti negativi sul mercato causati dalla concentrazione del prodotto.

“Invece oggi ci ritroviamo con una sovrapproduzione dalla Sicilia che rischia di fare concorrenza ai nostri meloni, abbattendo i prezzi sui mercati”, commenta Aguzzi, fra i pochi ad aver iniziato la raccolta di meloni, con la tipologia del retato precoce senza fetta. “Rispetto allo scorso anno – prosegue – ad oggi sto raccogliendo un quinto di prodotto, a causa delle temperature più basse rispetto alla media stagionale e al tempo alternato di pioggia e nuvole. Questo significa un maggiore dispendio di tempo e di risorse per avere meno quantità da collocare sul mercato”.

VEDI: Dalla siccità all’alluvione, sott’acqua i campi tra Sermide e Felonica: colpiti meloni, cocomeri, cereali e orticole

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