Maltrattamenti e abusi sessuali alla convivente, 41enne condannato a 3 anni e mezzo

MANTOVA – Maltrattamenti, lesioni e abusi sessuali perpetrati ai danni dell’ex convivente. Con queste pesanti accuse, un anno fa, era stato rinviato a giudizio un 41enne operaio ghanese residente in un comune dell’hinterland cittadino. Una vicenda su cui gli inquirenti avevano iniziato ad indagare nel settembre del 2017, dopo le denunce presentate in serie ai carabinieri dalla stessa parte offesa, una connazionale dell’imputato di 38 anni. Stando alle ricostruzioni tali condotte violente, consumate esclusivamente all’interno delle mura domestiche, sarebbero state poste in essere dallo straniero anche alla presenza dei figli piccoli della coppia. Un inferno di abusi e soprusi, aggravati dalla reiterazione temporale, e protrattosi all’incirca per un paio d’anni. Nello specifico uno dei primi episodi a lui ascritti era stato fatto risalire al 7 marzo 2015. In tale circostanza l’uomo, attualmente irreperibile, al culmine di una lite per futili motivi, aveva aggredito la compagna per la quale si era poi reso necessario il ricovero in ospedale, colpendola con un pugno in pieno volto. In una altro caso, per la precisione la notte del 21 luglio 2017, l’extracomunitario avrebbe preteso con la forza un rapporto sessuale completo. Questa mattina, prima del verdetto finale, è stata chiamata a deporre in aula la stessa vittima. Conclusa l’istruttoria il 41enne è stato quindi condannato in contumacia a tre anni e sei mesi di reclusione. Più severa invece la richiesta detentiva avanzata in fase di requisitoria dal pubblico ministero e pari a sei anni di carcere. Riconosciuti inoltre in favore della parte civile 10mila euro a titolo di risarcimento danno.