Manca il testimone chiave, 35enne assolto dall’accusa di sfruttamento della prostituzione

Ex funzionario della Procura a processo. L'accusa:

MANTOVA – Assolto perchè il fatto non sussiste. Questa la sentenza emessa questa mattina nei confronti di un 35enne nigeriano finito a processo per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Secondo l’accusa l’uomo, avrebbe segregato tre ragazze africane nel suo appartamento in via Spalti a Cittadella. La vicenda risale al settembre di tre anni fa quando le donne erano state soccorse dagli uomini della questura. Le giovani erano state trovate a prostituirsi poco distante dall’abitazione dell’uomo, all’altezza dell’ex supermercato Iper Simply in via Verona. Agli agenti le presunte vittime avevano subito mostrato il desiderio di cambiare vita, raccontando di essere sbarcate in Italia tramite organizzazioni umanitarie e di come, immediatamente, fossero state prelevate dal 35enne e trasferite al Nord per essere avviate all’attività su strada. Davanti a quella richiesta di aiuto le tre avevano quindi ricevuto protezione dalla questura nei confronti del presunto aguzzino. A seguito di ulteriori accertamenti inoltre la Squadra Mobile aveva fatto irruzione a casa del nigeriano sequestrando nell’occasione alcuni barattoli ancora sigillati, e pieni di banconote e monete ritenuti parte dei proventi illeciti dell’attività di meretricio. Una decisione quella presa dal collegio dei giudici in precedenza sostenuta anche dal pubblico ministero che in fase di requisitoria aveva chiesto che il 35enne venisse scagionato per insufficienza di prove stante la mancata citazione a giudizio da parte della procura dell’unico testimone in grado di confermare il capo d’imputazione, vale a dire il coinquilino dell’imputato.