Mantova 2020, renziani al lavoro per una lista, nel Psi si discute sul simbolo mentre il centro destra corteggia gli ex socialisti

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MANTOVA – Nei giorni dell’emergenza coronavirus anche la politica locale sembra cedere il passo ma solo a livello mediatico perchè, in verità, anche in questi ultimi giorni le manovre per le prossime comunali a Mantova sono continuate su più fronti. 
Nel centro sinistra a tener banco è la formazione della lista da parte di Italia Viva. I renziani sembrano decisi a scendere in campo con il proprio simbolo a sostegno di Mattia Palazzi. A lavorare per questo progetto sono i due coordinatori provinciali Francesca Zaltieri e Fabio Madella. Quest’ultimo verrebbe anche indicato come il capolista. 
In casa centro sinistra da tempo la lista ManTua ha annunciato la discesa in campo con una serie di volti nuovi che si affiancherebbero a quelli di nomi invece già noti in ambito politico e non solo come Alberto Grandi, Enrico Grazioli, l’epidemiologo Gianni Mistrorigo o Mauro Redolfini, che si accinge nelle prossime settimane a passare il testimone come direttore di Confindustria Mantova.
Il partito socialista con il suo segretario provinciale Michele Chiodarelli è tra i sostenitori di questa lista, come lo sono sulla carta altri tre socialisti storici di Mantova: Nanni Rossi, Sergio Genovesi e Marzio Uberti. E’ il primo a sottolineare che però è “determinante per dare il proprio sostegno che il simbolo dei socialisti compaia in quello della lista, a maggior ragione se Italia Viva correrà con lista e simbolo”
Anche in casa del centro destra si parla di una eventuale lista di “area socialista” a sostegno di Stefano Rossi a cui si starebbe lavorando. Sarebbe quella che farebbe riferimento ad alcuni personaggi con un passato socialista ma che da tempo hanno fatto la scelta di stare nel centro destra. Nomi di candidati consiglieri non ne vengono fatti, si parla invece di persone che potrebbero essere interessate ad aderirvi o a sostenerla come Carlo Boninsegna, noto professionista cittadino, o Danilo Soragna, ex presidente dell’Aspef durante l’amministrazione Sodano.

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