Mantova, doppio presidio il 26 marzo: in piazza Martiri mondo della scuola e rider

MANTOVA – Venerdì 26 marzo dalle 17:30 in piazza Martiri di Belfiore manifesteranno insieme fattorini della ristorazione, studenti e insegnanti: vertenze diverse, ma accomunate dalla voglia di reagire ad una crisi pandemica e sociale che sta schiacciando diritti e libertà.

Il nodo mantovano della rete nazionale “Priorità alla Scuola” porterà la propria voce in piazza per ribadire la propria contrarietà al modello della “didattica a distanza”, che il Ministro all’Istruzione intende mantenere anche dopo la pandemia: per gli attivisti al centro c’è infatti il problema di una educazione scolastica che a distanza perde le caratteristiche fondamentali di relazione oltre creare ulteriori diseguaglianze nell’accesso al sapere per migliaia di studenti. “L’uso della DAD è la punta dell’iceberg” – spiega Pierluigi Luisi, docente dell’Arco Este – “in una scuola dove è necessario investire in strutture e soprattutto nei lavoratori per mettere fine al precariato e garantire continuità agli studenti”.
Il 26 marzo è anche giornata di mobilitazione nazionale per i rider, gli addetti alle consegne di cibo che, specialmente durante questa pandemia, sono balzati agli onori delle cronache per la poca sicurezza e l’alto tasso di sfruttamento da parte delle aziende che gestiscono le app del mondo del delivery. Chiedono ai cittadini che comprendono e sostengono la protesta di non fare ordini questo venerdì e, nei limiti delle prescrizioni anti-covid, saranno in piazza a protestare. Tra le rivendicazioni c’è il riconoscimento di diritti basilari come l’essere riconosciuti come lavoratori dipendenti e la fine del caporalato digitale, e la libertà di associarsi in sindacato. Insieme a loro ci sarà Associazione eQual: “in queste settimane abbiamo raccolto testimonianze da parte di ciclo-fattorini del territorio” – spiega Emanuele Bellintani di eQual – “che raccontano un presente fatto di precarietà e nuovi modelli di sfruttamento. Per questo, è giusto sostenere la mobilitazione”.