Mantova, il centro destra chiede al sindaco un impegno concreto sulla tangenziale ovest. Dell’opera si parla dagli anni ’80

Un possibile tracciato della tangenziale ovest già ipotizzato in passato (foto da Fb)

MANTOVA – Se ne parla dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso. Fu allora, mentre era ancora in costruzione la tangenziale nord, che si iniziò a discutere delle diverse possibilità per chiudere in futuro l’anello tangenziale di Mantova e, tra le ipotesi, uscì quella della tangenziale ovest, con un ponte sopra al Lago Superiore, sul quale sarebbe stato dirittotato il traffico di attraversamento sul congestionatissimo asse Sant’Antonio-Cittadella- Borgo Angeli.
L’idea, allora ritenuta troppo impattante dal punto di vista ambientale, fu scartata e sia  Mantova che i Comuni contermini sposarono invece il progetto della tangenziale est. A inizio degli anni 2000 si creò un fronte bipartisan tra alcuni sindaci dei Comuni dell’hinterland insieme a quello di Rodigo che spinsero per riprendere in mano l’idea della tangenziale ovest ma la discussione si fermò praticamente sul nascere anche per il no del Comune capoluogo.
Se ne tornò a parlare in maniera decisa con la campagna elettorale del 2010 visto che nel programma di Nicola Sodano, poi diventato sindaco, c’era il progetto della tangenziale ovest, non però da realizzarsi con un ponte ma attraverso un tunnel sotterraneo. In quel caso si parlava di una tangenziale lunga circa 5 chilometri, con un tracciato (che ricalcava quello di cui si era sempre parlato anche con un ponte) dal rondò dell’asse sud, vicino al Gigante, sino a quello sulla Goitese, all’innesto col Gombetto alla Malpensata. Il tunnel sotto il lago, a una profondità di 3 metri, sarebbe dovuto essere lungo circa 700 metri. Allora si parlava di un costo di circa 50-60 milioni di euro.
Ancora una volta non se ne fece nulla e l’unica ipotesi progettuale che continuò nel frattempo a venire avanti fu quella del prolungamento della tangenziale sud dalla Valle dei Fiori al casello di Mantova sud, tracciato quest’ultimo collegato però alla realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova, le cui vicissitudini sono note, essendo ferma sulle carte da oltre 20 anni oltre a essere approdata negli ultimi mesi anche nelle aule dei tribunali.
Ed ecco che, con la conferenza stampa di fine anno, del presidente della Provincia Carlo Bottani torna di nuovo fuori la necessità di riprendere a concentrarsi sulla tangenziale ovest. Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, così come aveva già fatto due anni fa, si dice possibilista riguardo all’idea sottolineando però che, essendo un’opera sovracomunale, deve essere la Provincia ad occuparsi dello studio di fattibilità e del reperimento dei finanziamenti.
Il ritorno della tangenziale ovest alla ribalta delle cronache ha entusiasmato subito il centro destra, che da sempre considera l’opera come un proprio cavallo di battaglia, e proprio oggi è stata depositata in Consiglio Comunale una mozione, che vede come primo firmatario Stefano Rossi di Mantova Ideale, con la quale si impegna il sindaco e la giunta a “promuovere nei tavoli istituzionali per lo sviluppo infrastrutturale del territorio mantovano, in sintonia con la Provincia di Mantova, lo sviluppo di uno studio di fattibilità tecnico – economica per la progettazione della tangenziale ovest, favorendo altresì il reperimento delle risorse economiche necessarie per la realizzazione dell’opera stessa”.
La mozione evidenzia anche come “rispetto a vent’anni fa, allorché furono ipotizzate delle soluzioni molto impattanti per l’attraversamento del tratto di Lago Superiore interessato da un ipotetico percorso della futura tangenziale ovest, esistono oggi infrastrutture analoghe progettate e realizzate in altri Paesi Europei, che hanno ridotto al minimo l’impatto ambientale e che possono essere fonte di ispirazione per i progettisti dell’opera”.

 

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