MANTOVA – Ennesimo disservizio sulla linea ferroviaria Mantova-Milano su questa linea: attorno alle 13 di oggi il treno diretto a Mantova si è fermato alla stazione di Cremona, senza poi ripartire, come segnalato da più pendolari. A gennaio 2022 sono stati ben 64 i treni soppressi sulla direttrice Mantova-Cremona-Milano.
Chiede spiegazioni la consigliera regionale del Pd Antonella Forattini: “La situazione della linea Mantova-Milano è insostenibile: chiedo alla Regione Lombardia di dare subito risposte e di intervenire su Trenord”.
Forattini annuncia anche di aver depositato oggi un’interrogazione all’Assessore Regionale ai Trasporti Claudia Terzi sui disservizi della linea Mantova-Milano, già considerata una delle peggiori della Lombardia e che dall’inizio dell’anno ha registrato un numero ancora maggiore di guasti, ritardi e cancellazioni spesso senza preavviso.
“Gli episodi di questi giorni sono solo gli ultimi di una lunga serie di disservizi ai danni dei pendolari e dei cittadini, che si sentono sempre più presi in giro da Trenord. Disagi che non possono essere imputati esclusivamente alla pandemia, ma che dipendono piuttosto dalla presenza di treni ormai obsoleti. – afferma Forattini – Per questo ho presentato un’interrogazione con cui chiedo all’Assessore Terzi di spiegare i veri motivi di tutti questi ritardi e cancellazioni e di dire chiaramente se e quando verranno fatte azioni per risolvere una situazione diventata ormai insostenibile. Le motivazioni accampate da Trenord attraverso una ridicola newsletter inviata, ieri, agli utenti, sono infatti inaccettabili e rappresentano solo l’ultima presa in giro di una vicenda che fa solo arrabbiare”.
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“Ormai la linea ferroviaria Mantova-Milano sembra una barzelletta, eppure c’è poco da ridere, anzi non c’è da ridere per niente. Pochi giorni fa è stato soppresso il Mantova-Cremona-Milano, a causa di vandalismi. Poi di nuovo l’ennesimo disservizio di Trenord: corsa cancellata per un guasto. E a farne le spese, sempre i pendolari del mantovano. Questa situazione non è più accettabile” dice consigliere pentastellato di Regione Lombardia, Andrea Fiasconaro.
“Da parte mia interverrò al più presto con un’interrogazione a risposta diretta all’assessore Terzi, nel primo consiglio regionale utile. È dal 2018 che sentiamo accampare scuse. Lo scaricabarile deve finire. Trenord non può andare avanti senza garantire i servizi minimi ai pendolari: cioè dar loro la possibilità di salire su un treno e arrivare al lavoro in orario.”
L’associazione degli utenti ha persino chiesto le dimissioni dell’assessore regionale – ricorda Fiasconaro. Ormai i pendolari sono esausti e non aiuta di certo, il modo in cui Regione Lombardia, che ricordiamo è l’ente regolatore del servizio, si nasconda dietro il paravento che le viene fornito da Trenord, che in teoria dovrebbe essere esecutrice.
Utilizzando gli indirizzi mail degli utenti, per rispondere all’appello dei pendolari, Trenord si è letteralmente sovrapposta all’Assessorato Regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi rivolgendosi direttamente a loro, attraverso un canale privilegiato. Una lettera auto-assolutoria che non trova riscontro in una quotidianità fatta di ritardi e cancellazioni.”
“Come gruppo politico – conclude Fiasconaro – abbiamo chiesto, che sia Trenord, sia l’Assessore Terzi, vengano immediatamente a riferire all’interno delle Commissioni consiliari competenti, in merito a questo episodio e al susseguirsi di disagi vissuti in questi anni dai pendolari lombardi i quali, soprattutto in questo periodo di pandemia, avrebbero dovuto essere oggetto di maggiori tutele da parte di Regione Lombardia.”
“Serve un cambio di passo, da portare avanti attraverso una programmazione che abbia l’umiltà di mettersi all’ascolto delle esigenze e dei bisogni dei pendolari”.