Marmolada, Fugatti: “Operazioni di ricerca ad oltranza. Non lasceremo nulla di intentato”

TRENTO – Si chiude a Canazei un’altra intensa giornata di ricerca che ha visto impegnati operatori della Protezione civile, autorità e forze dell’ordine

Le operazioni di ricerca dei dispersi in seguito al distacco del seracco della Marmolada non sono mai state interrotte e proseguiranno ad oltranza. Lo ha confermato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti – affiancato dal sindaco di Canazei Giovanni Bernard – a margine della riunione tecnica con le donne e gli uomini della Protezione civile trentina e nazionale e le forze dell’ordine. Il presidente, nell’esprimere il cordoglio di tutto il Trentino ai familiari delle vittime e dei dispersi, ha precisato che una delle quattro persone identificate risiedeva in Trentino e tre in Veneto. Altri due corpi sono in fase di riconoscimento (si attende la conferma dalle autorità consolari), mentre rispetto all’ultima vittima sono in corso i necessari accertamenti. “Per quanto riguarda le attività di ricerca, nella giornata di domani le ricerche proseguiranno con l’ausilio dei droni. Appena le condizioni lo consentiranno, saranno attivate anche le ricerche via terra, assicurando la necessaria sicurezza del personale coinvolto. Non lasceremo nulla di intentato” ha dichiarato il presidente Fugatti.

Il presidente nazionale del Soccorso alpino e speleologico Maurizio Dellantonio ha specificato che le operazioni via terra partiranno presumibilmente nella giornata di giovedì nella parte a valle del distacco: “Il ghiaccio si sta sciogliendo e rimane ora in superficie una coltre di terra e sassi. Grazie all’intervento degli operatori via terra e con l’eventuale ausilio di cani specializzati, si cercheranno dunque nuovi reperti”.

Al fine di garantire l’incolumità degli operatori sul campo, il personale della Protezione civile del Trentino ha portato nella parte superiore della montagna interferometri e radar doppler, ossia speciali apparecchiature di monitoraggio che misurano i movimenti della parete ghiacciata. “La strumentazione lancia un allarme per consentire agli operatori di mettersi al sicuro in caso di pericolo” ha concluso il direttore dell’Ufficio previsioni e pianificazione, Mauro Gaddo.