Medicina di base e prevenzione alimentare e motoria: ecco come contrastare il Covid. Videoconferenza con il M5S

VIADANA – Mercoledì 20 maggio si è svolta la videoconferenza organizzata dal M5S Viadana “Medici in prima linea” in cui, partendo dalle esperienze vissute durante l’emergenza sanitaria Covid, si sono affrontate tematiche importanti legate alla medicina del territorio ed all’importanza della prevenzione alimentare e motoria.
L’anestesista
E’ intervenuto il Dott. Stefano Manera – Medico chirurgo specialista in anestesia e rianimazione, raccontando la propria esperienza vissuta, nella fase più acuta della pandemia, in un reparto di rianimazione a Bergamo. Per il dottor Manera oltre alle tre fasi (fase viremica, polmonare e della tempesta citochimica), vi è un’altra fase fondamentale, la “fase zero”, che è la fase della prevenzione. La prevenzione si effettua con un lavoro di educazione, in particolare quella alimentare e di un sano stile di vita, su tutta la popolazione, iniziando già dall’infanzia. I pazienti che arrivavano in rianimazione, e che mostravano grandi complicanze, erano pazienti che partivano da un quadro infiammatorio di base piuttosto elevato, quindi uno stato “disbiotico”, con un intestino abbastanza compromesso, spesso con un quadro anche di malattie autoimmuni, oppure con patologie metaboliche (ipertensione – intolleranza agli zuccheri – diabete – obesità o sovrappeso – ecc.).
Il medico di base
E’ poi intervenuto il dottor Dott. Camillo Luppini, medico di base specializzato in Medicina Tradizionale Cinese, che ha posto l’attenzione sull’importanza della medicina del territorio. Il dott. Luppini ha curato circa 38 pazienti garantendo loro assistenza continua presso le loro abitazioni. Ha attuato la famosa “medicina del territorio” in cui, con un lavoro adeguato di prevenzione, si danno una serie di raccomandazioni per ridurre il livello infiammatorio e permettere a tutto il “sistema” di essere più efficace senza spostarsi al pronto soccorso.
Secondo il dott. Luppini il virus ha impattato in modo più severo sui “terreni infiammatori” (terreni di calore) e meno su persone che avevano un livello di “Wei-chi”, o energia difensiva, più alta; persone che, per loro natura o per il loro stile di vita, erano più pronte a difendersi.
Non a caso, per esempio, nei bambini e nei giovani questo virus non ha avuto un grande impatto; il motivo è che questi giovani hanno un’energia vitale più forte, una capacità di difendersi dalle aggressioni esterne più forte, quindi si sono potuti difendere.
Il Dott. Lorenzo Gardini ha raccontato la sua esperienza durante il periodo di emergenza, trascorso lavorando come medico di continuità assistenziale, e prestando servizio anche presso il dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’AUSL di Reggio Emilia e presso l’Ospedale di Guastalla.
Ha sottolineato le carenze nella sanità lombarda, frutto di politiche poco lungimiranti, che l’emergenza sanitaria ha evidenziato.
Un grande lavoro è stato fatto dagli ospedali e soprattutto sul territorio, dove le unità che si sono dovute occupare della gestione domiciliare dei contagiati – USCA -, purtroppo sono state aperte molto tardi in Lombardia e con un numero ridotto di sedi, anche a causa della scarsità di medici disponibili.
Si è poi registrata una certa carenza nella comunicazione tra ATS e medici del territorio e tale circostanza deve spingere le istituzioni regionali a creare dei protocolli più efficaci. Sarà fondamentale puntare molto di più sulla medicina del territorio, sul dare maggiori possibilità di intervento ai medici di base.
Anche il Dott. Gardini ha ricordato l’importanza di rinforzare le difese immunitarie, partendo da corretti stili di vita e da sana alimentazione, oltre ad una attenta cura dell’umore e dell’aspetto psicologico della persona. Altro aspetto importante è la salubrità dell’ambiente. Importanti medici epidemiologi hanno potuto rilevare dati che fanno ipotizzare un possibile importante sinergismo tra la aggressività del virus ed il grado di inquinamento atmosferico della nostra zona, con contestuale possibile correlazione tra la gravità delle patologie respiratorie ed infettive e l’inquinamento ambientale.
L’anatomopatologo
Il dr. Luigi Gaetti – Anatomopatologo ospedale “C. Poma” – Mantova, ha ribadito come sia fondamentale mettere al centro la persona e non il profitto, così come dovrebbe essere il “modello sanitario”. Secondo Gaetti deve partire la discussione di come si vuole costruire una nuova sanità visto che la stessa, sino ad ora, si è dimostrata particolarmente lacunosa. Il modello sanitario regionale riveste importanza fondamentale, puntando su nomine meritocratiche e slegate da logiche partitiche.
Per il gruppo Movimento 5 Stelle di Viadana è centrale il tema della salute pubblica, in particolare in relazione alla sostenibilità ambientale; quando si parla di ambiente si parla molto spesso di salute delle persone.
Fra le nostre priorità ci sono quelle di puntare sulla sanità pubblica e potenziare il nostro presidio ospedaliero Oglio Po; ci impegneremo per cercare di portare più servizi nell’ambito sanitario del nostro territorio viadanese – casalasco, per portare più servizi ai medici di famiglia (ambienti accoglienti) e per aumentare i servizi infermieristici a domicilio; tutta una serie di servizi che vanno potenziati, ovviamente in collaborazione con l’Azienda sanitaria.