Mesi di minacce e stalking: arrestato l’ex compagno violento

MANTOVA – Era già conosciuto per tutta una serie di reati – tra cui furto, violazione di domicilio, lesioni personali, minaccia e guida sotto l’influenza dell’alcool – l’uomo accusato di gravi episodi di violenza contro una donna con cui aveva avuto una relazione sentimentale alcuni mesi fa.

L’uomo, un 50enne di origini mantovane, in più circostanze aveva manifestato la sua
aggressività nei confronti della ex compagna: una lunga escalation di azioni che avevano portato la donna a richiedere più volte l’intervento delle forze di polizia a seguito dei quali il questore della Provincia di Mantova Paolo Sartori ha emesso – lo scorso 10 luglio u.s. – un provvedimento di avviso orale e – il 19 agosto u.s. – un ammonimento.

Una situazione che era, infatti, degenerata negli ultimissimi mesi: nella serata del 5 luglio scorso, i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Mantova intervenivano nei pressi dell’abitazione della donna subito dopo un’aggressione da parte dell’ex convivente che, nel frattempo, si era già dileguato. La donna veniva così portata al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Poma, da dove veniva dimessa con lesioni ed una prognosi di sette giorni. Contestualmente i carabinieri avviavano le indagini del caso, anche sentendo le testimonianze dei vicini: la donna procedeva così a denunciare l’uomo anche per gli episodi simili avvenuti in precedenza.

Vicenda che degenerava ulteriormente il 3 agosto quando l’uomo violento iniziava un vero e proprio pedinamento della vittima mentre era intenta a fare shopping in alcuni negozi del centro fino a sbarrarle la strada con la propria bicicletta all’uscita da uno di essi. La vittima, nonostante le molte persone presenti in pieno centro, era costretta a subire pesanti insulti e minacce che terminavano solo all’arrivo dei carabinieri (nel frattempo l’uomo si dava alla fuga). Le violenze continuavano poi l’8 agosto quando il 50enne si recava sotto l’abitazione dell’ex compagna e, vedendola arrivare insieme alla figlia, minacciava anche quest’ultima che cercava di prendere le difese della madre. La sera successiva, poi, l’uomo individuava la donna mentre si trovava a cena ad una festa pubblica in città insieme ad amici: lì, avvicinatosi, afferrava l’ex per un braccio. Le grida della donna e l’intervento dei presenti facevano sì che l’aggressore si dileguasse, non prima di averla pesantemente insultata.

Azioni che portavano la donna, impaurita, a cambiare completamente abitudini di vita ed a muoversi non più in bicicletta ma solo con la propria vettura, sentendosi così più sicura.

Le vessazioni non erano, però ancora finite: pochi giorni la donna veniva aggredita in un bar del centro: l’uomo dopo essersi avvicinato al tavolo e dopo aver offeso pesantemente la donna, le versava addosso due bicchieri di birra. A quel punto la vittima, terrorizzata, provava con il proprio cellulare a chiamare i soccorsi ma l’aggressore la colpiva violentemente alla mano, facendole cadere a terra il telefono. Allertati  da un testimone arrivavano sul posto gli agenti della squadra volante, ma l’uomo si era già allontanato. Successivamente il 50enne si recava da un vicino di casa della donna che più volte aveva presa le difese dalla signora per poi fuggire dopo insulti e minacce. La sera stessa lo stalker si presentava presso l’abitazione della donna armato di un bastone, con cui colpiva più volte il portoncino d’ingresso del condominio, urlando frasi minacciose, per poi fuggire nuovamente rendendosi irreperibile.

Alla luce anche di quei fatti, e come previsto dalla normativa del Codice Rosso, quanto accaduto veniva segnalato all’autorità giudiziaria che, dopo aver raccolto un grave
quadro indiziario a carico dell’uomo, richiedeva celermente al Gip presso il Tribunale di Mantova l’emissione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti del 50enne.

L’uomo, individuato dagli agenti di polizia veniva sottoposto a perquisizione e trovato in possesso di un coltello a serramanico di 18 cm ed accompagnato presso il carcere di via Poma e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria.