Metalmeccanici in piazza: l’adesione nel Mantovano sfiora il 90%

MANTOVA – In piazza per il contratto di lavoro dei metalmeccanici. Mattinata di mobilitazione a Mantova dove in piazza d’Arco Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil si sono ritrovate per chiedere non solo il rinnovo del contratto di lavoro. Alta l’adesione che nelle principali aziende del Mantovano vede le percentuali oscillare tra l’80 e il 95%.
Anche a livello nazionale la partecipazione media è del 70% con picchi del 95%.
“Siamo in piazza perchè vogliamo rinnovare il nostro contratto di lavoro nazionale, ma non c’è più un tavolo di trattativa – spiega Marco Massari, segretario generale Fiom Cgil Mantova – il tavolo si è interrotto dopo la presentazione di Federmeccanica e Assistal di una contro-piattaforma, e il fatto che abbiano ribadito che tratteranno solo su quella e non sulla piattaforma presentata da Fim, Fiom e Uilm che era stata votata dal 98% dei lavoratori e delle lavoratrici metalmeccanici, ha chiuso il tavolo di trattativa e questo non è normale”.
Tra le tipologie di sciopero scelto c’è quello articolato, che vuol dire su 8 ore di sciopero una di lavoro e una di sciopero, oppure un intero reparto che sciopera per 2 ore e quello a valle che fa sciopero per le due ore successive, così con meno ore di sciopero si riesce a bloccare la produzione per più tempo. “E’ il modo più incisivo – spiega Massari – con questa tipologia siamo arrivati a 16 ore di sciopero nazionale, perchè ci stiamo accorgendo che pur avendo una buona adesione gli scioperi al momento non fanno sugli industriali la pressione che volevamo e che speravamo”.
“Rivogliamo il nostro contratto – commenta Monica Tonghini segretario generale Fim Cisl Asse del Po – noi abbiamo bisogno di un rinnovo per l’industria metalmeccanica per essere preparati ai cambiamenti che sono già in atto nelle nostre aziende, dalla transizione ecologica a quella digitale e anche all’entrata dell’intelligenza artificiale. Per affrontare questi cambiamenti e gli attacchi che abbiamo come industria a livello sia interno che esterno dobbiamo essere tutti coesi e per esserlo dobbiamo rinnovare il contratto nazionale di primo livello che ha la doppia valenza di tutela dei lavoratori, ma anche i diritti e la tutela delle aziende, quindi se il rinnovo è forte e guarda al futuro ovviamente saremo più preparati ad affrontare le difficoltà e i cambiamenti della nostra produzione”.”Con questi scioperi vogliamo mandare un messaggio chiaro che il contratto nazionale di lavoro va rinnovato – commenta Luciano Di Pardo segretario provinciale Uilm Mantova –  la piattaforma che abbiamo presentato è stata approvata da oltre il 90% dei lavoratori e meritano rispetto, lo slogan della nostra piattaforma è “più salario e meno orario di lavoro”. Più salario perchè gli stipendi italiani languono e perdono potere di acquisto e con questi aumenti vogliamo ridare dignità ai lavoratori, e meno orario di lavoro per noi significa affrontare meglio le crisi di questo settore merceologico importante per l’economia del nostro paese”.

L’alta l’adesione nelle aziende Mantovane, alla Marcegaglia 85% , alla Zanotti 80%,
Donaldson 90% così come Lavorwash, alla Bondioli la più alta percentuale con il 95%.
Momento difficile per tutto il settore, tante le aziende con lavoratori in cassa integrazione nel Mantovano in particolare c’è una situazione che preoccupa più di altre. “C’è un’azienda in difficoltà economica dopo un cambio di proprietà e vediamo gli sviluppi, ma c’è una situazione nel metalmeccanico di crisi generale, sono poche le aziende che stanno lavorando a pieno regime o con straordinari, è un momento delicato e sicuramente Federmeccanica a Assistal ne stanno approfittando per allungare i tempi del rinnovo” – conclude Massari.