Modificare le Ats, mantenere alcune funzioni nate durante l’emergenza. Interrogazione regionale dell’M5S per capire la posizione della Regione

MILANO – “Questa emergenza sanitaria ha messo in luce l’esigenza di intervenire con modifiche sulla legge regionale della sanità del 2015“. A dirlo è il consigliere regionale M5S Andrea Fiasconaro che prosegue “Uno dei punti da modificare potrebbe essere quello delle ATS.

Secondo Fiasconaro un esempio è quello dell’ATS Valpadana che ha un’estensione territoriale molto ampia e questo, come si è potuto constatare, ha reso difficili le prestazioni sanitarie: poco capillari sul territorio.

“Le ATS dovrebbero garantire un’organizzazione efficace delle prestazioni, tuttavia la condivisione delle competenze con gli ospedali come la prevenzione, le cure primarie e la medicina territoriale ha reso ancora più complicato capire ‘chi faceva cosa’” dice Fiasconaro.

Secondo il consigliere M5S è importante precisare che non si tratta  di un ragionamento contro gli operatori sanitari o i funzionari amministrativi, senza i quali non avremmo potuto nemmeno affrontare l’emergenza, ma che è l’organizzazione a monte del sistema sanitario territoriale che andrebbe revisionata.
“Nei giorni scorsi – spiega Fiasconaro – ho depositato un’interrogazione regionale per l’attivazione di unità di medicina territoriale sul modello USCA o di altro presidio territoriale come UCCP o PRESST nei comuni del mantovano. Con questa interrogazione cercherò di capire come Regione intenda potenziare uno dei punti dolenti della Fase 1: la medicina territoriale. Lo scopo è capire come nella Fase 2 si possa rendere definitive alcune attività che sono state messe in piedi nell’emergenza”.
Un esempio è quello delle 4 USCA attualmente attivate dalla ATS Valpadana sul territorio mantovano, se saranno mantenute anche successivamente, con che eventuali funzioni e quali figure professionali saranno previste?
“Chiedo, in sostanza – prosegue Fiasconaro – se Regione Lombardia si è adoperata con ATS o come intende procedere rispetto a tutti i provvedimenti elencati a riguardo, affinchè vengano attivate unità di medicina territoriale sul modello USCA o di altro presidio territoriale come UCCP o PRESST, in tutti gli altri comuni, o nella maggior parte degli altri comuni del territorio mantovano, in modo da garantire una totale e capillare copertura sociosanitaria anche nel rispetto delle misure stabilite dall’art. 1 del Decreto-legge “Rilancio” del 19 maggio 2020. Ora più che mai è importante rendere definitive le misure e le organizzazioni provvisorie e renderle più capillari, diffuse sul territorio”, conclude il consigliere M5S.