Morte da overdose di una 45enne, denunciati i due spacciatori

MANTOVA – Morte da overdose di eroina; questo era stato il responso dell’esame autoptico eseguito sul corpo di una 45enne italiana residente nell’hinterland cittadino e ritrovata senza vita all’interno della propria abitazione alcuni mesi fa. Un decesso, certificato dal medico legale, non per cause naturali ma indotto dall’assunzione di una dose killer di droga su cui avevano puntato la lente d’ingrandimento sia la procura di via Poma che le forze dell’ordine. Una vicenda su cui era stato mantenuto il più stretto riserbo e trapelata sommariamente solo in questi giorni.
Per i carabinieri del Nucleo Investigativo di Mantova, si trattava dunque di far piena luce su un caso dai risvolti alquanto nebulosi; agli uomini del luogotenente Claudio Zanon nello specifico si chiedeva di scavare nel passato della vittima e nella cerchia delle sue frequentazioni, scandagliando al contempo negli ambienti dello spaccio mantovano. Una missione non semplice da portare in porto. La 45enne inoltre da quanto emerso, all’incirca sette anni fa, era finita, in concorso con altre persone a processo per estorsione e circonvenzione d’incapaci. Un procedimento questo finito poi con la condanna di tutti gli imputati. Grazie ad un’articolata attività d’indagine eseguita alacremente in questi mesi si è così potuto chiudere il cerchio identificando i pusher responsabili di quella letale cessione di sostanza stupefacente. Nei guai sono così finite due persone, un 24enne incensurato di Curtatone e una 48enne pregiudicata di Borgo Virgilio entrambi denunciati per spaccio di sostanze stupefacenti e per morte come conseguenza di altro reato.

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