Morti sul lavoro, sit in shock della Uil: mille bare in piazza. Caparelli: “Serve un patto per la salute”

Un sit in shock, quello organizzato ieri dalla Uil in Piazza del Popolo a Roma: 1.041 bare di cartone, tante quante le morti sul lavoro nell’ultimo anno. Una scelta per dire basta a questo triste fenomeno. Per richiamare l’attenzione della collettività e per ricordare, durante la festa del papà “quei genitori, padri e madri, ma anche figlie e figli, caduti sul lavoro” come dice il segretario generale del sindacato Pierpaolo Bombardieri.

“Un bollettino di guerra inaccettabile – prosegue Bombardieri – vogliamo richiamare le coscienze di tutti e l’opinione pubblica per un dramma che colpisce tante famiglie. C’è bisogno di indurre la politica e il governo a fare cose subito”. Secondo il segretario serve una “Procura Speciale che permetta più ispezioni e la presenza di più ispettori sui territori”.

“Abbiamo indetto insieme alla Cgil – conclude Bombardieri – un percorso di mobilitazione in linea con le piattaforme che abbiamo presentato da tanto tempo sulla sicurezza”.

Caparelli (Uil Mantova): “Un grande patto per la salute, che porti benefici sia ai lavoratori, sia ai datori di lavoro”. Nel Mantovano 7 morti sul lavoro nel 2023.

“Per i sindacati di tutta Italia la sicurezza sul lavoro è una vera emergenza sociale che richiede interventi mirati e tempestivi – osserva in merito il coordinatore territoriale Uil di Mantova Fabio Caparelli -; in tutti i luoghi di lavoro devono essere applicate e rispettate le misure normative e contrattuali previste, altrimenti non si può più parlare di incidenti sul lavoro, ma di una strage consapevole che ha dei responsabili. Per questo motivo, la logica del profitto non deve venire prima del rispetto della vita. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità nelle aziende. Viviamo un tempo di paura, di incertezze, di un’economia barcollante, ma è anche un momento buio quello che attraversa il mondo del lavoro in cui il rispetto dei protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro rimane l’ultima opzione nella lista delle cose da fare. Colpa spesso dei datori di lavoro, che pongono al centro della loro attività l’aumento dei fatturati e dei risultati aziendali, sfruttando la forza lavoro a scapito di lavoratrici e lavoratori costretti ad operare anche senza adeguati dispositivi di protezione individuale. Dalla sanità, all’industria, all’artigianato, ai settori pubblici, alla scuola, tutti sullo stesso campo: colpa di una politica che non attua una procedura di controlli stringenti verso le imprese che non applicano i protocolli. No, alla sola politica delle sanzioni economiche per chi viola le regole”. Nel Mantovano sono stati 7 i morti sul lavoro nel 2023, alcuni dei quali in itinere.
“La sicurezza dunque rimane una problematica serissima da affrontare con strumenti più incisivi che vadano a rafforzare le attività delle grandi imprese, delle piccole aziende artigiane, tanto a beneficio dei lavoratori quanto dei datori di lavoro – prosegue Caparelli -. La sicurezza deve essere la priorità dell’agenda della politica e delle associazioni di categoria con l’obiettivo di prevenire e contrastare gli incidenti mortali che sono purtroppo in costante aumento. Ad oggi siamo ad una media di circa 3 morti bianche al giorno. Sono 1041 i lavoratori che non hanno fatto ritorno dai propri cari nel 2023. Per non parlare delle malattie professionali in continuo aumento.
Per effetto dei tanti incidenti eclatanti di questi ultimi giorni, sono state organizzate molteplici assemblee nei luoghi di lavoro per dire basta alle troppe donne e ai troppi uomini che muoiono lavorando. È una strage silenziosa che tocca tutti i settori produttivi. Il diritto alla salute e alla sicurezza del lavoro deve essere al centro della discussione per contrastare la violazione del diritto principe che è il diritto alla vita.
Per costruire il futuro del nostro paese è quindi necessario definire una strategia nazionale, poiché il rispetto della persona, del suo diritto al lavoro, alla salute, alla sicurezza, segnano il grado di civiltà del paese stesso”.
“Serve quindi un concreto gesto di responsabilità collettiva tra governo, istituzioni, parti sociali, affinché si stipuli un grande patto per la salute e la sicurezza sul lavoro che si inserisca all’interno di una rinnovata strategia nazionale di prevenzione e protezione. Per la Uil occorre:
rendere pienamente operativi gli organismi nazionali della salute e sicurezza dei lavoratori, puntando a concretizzare un coordinamento permanente tra ispettorato nazionale del lavoro e aziende sanitarie locali, migliorando le verifiche ispettive in qualità, quantità e frequenza, anche attraverso finanziamenti e nuove assunzioni.
investire risorse sulla ricerca per accrescere la conoscenza del fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali, in relazione alle modalità di accadimento, ai rischi emergenti con particolare attenzione agli effetti derivanti al cambiamento del mondo del lavoro.
inserire nei programmi scolastici a partire dalle scuole superiori la materia della sicurezza sul lavoro, ponendo al centro della discussione il messaggio del valore della vita umana anche sul lavoro, i giovani che oggi sono a scuola saranno lavoratori e imprenditori del domani per cui dovranno acquisire la salute e la sicurezza sul lavoro non come questione burocratica o voce di spesa, ma come prevenzione e protezione per se e per gli altri nel rispetto delle norme vigenti.
-assicurare informazione, formazione e addestramento come diritti fondamentali ed esigibili di ogni lavoratore: non bisognerà mai lavorare senza una preparazione ed un addestramento adeguati.
introdurre l’obbligo di formazione per i datori di lavoro e per tutti coloro che intendono avviare un’attività lavorativa.
dare un nuovo impulso al ruolo della rappresentanza a partire dal garantire in ogni contesto lavorativo la consegna e la consultazione del DVR (documento valutazione rischi).
garantire il pieno accesso e agibilità di RLS e RLST nei luoghi di lavoro: nessun’azienda dovrà essere senza queste 2 figure regolarmente eletti o designati dai lavoratori. No a figure di comodo.
rafforzare le competenze e la formazione degli RSPP e garantire una partecipazione costante degli RLS/T al sistema di prevenzione aziendale.
incentivare campagne di controllo da parte degli organi di vigilanza nelle aziende.
rispetto delle norme e attuazione degli accordi interfederali e dei protocolli con il coinvolgimento e la partecipazione delle rappresentanze dei lavoratori, dei servizi ATS, dell’ispettorato del lavoro, dell’INAIL e delle forze dell’ordine.
investimenti crescenti sulla prevenzione dei rischi e la formazione continua dei lavoratori”.

Venerdì a Firenze assemblea nazionale sui temi della prevenzione: ci saranno 55 segretari e delegati aziendali Uil mantovani

Inoltre, sono previste iniziative legate allo stato di mobilitazione già indetto da tempo dalla UIL e dalla CGIL. Manifestazioni in piazza, scioperi generali ed eventi culturali calendarizzati per il mese di aprile su tutto il territorio nazionale. Venerdì 22 marzo si terrà a Firenze presso la stazione Leopolda un’ assemblea nazionale sui temi della prevenzione, della sicurezza e della rappresentanza, che vedrà impegnati più di 1500 tra RSU ed RLS di UIL e CGIL. Durante questa occasione di confronto, dopo gli interventi dei delegati/e seguiranno gli interventi di Bombardieri e Landini che illustreranno gli impegni delle future mobilitazioni sindacali. Da Mantova, per la UIL, partiranno 55 rappresentanti tra Segretari e delegati aziendali.