Addio a Tito Stagno, il grande giornalista che raccontò lo sbarco sulla Luna

E’ morto il giornalista e telecronista sportivo Tito Stagno. Popolarissimo volto storico della Rai, aveva 92 anni. Nel 1969 raccontò lo sbarco dell’uomo sulla Luna.
‘Ha toccato! Ha toccato in questo momento il suolo lunare”: la storia dell’allunaggio è tutta in quella frase che Tito Stagno pronunciò mentre, dalle cuffie in cui sentiva il dialogo tra gli astronauti e la centrale di Houston, ascoltò i tecnici Nasa dire ‘Reached Land’. Oltre 25 ore di trasmissione, dallo studio 3 di via Teulada, in collegamento con Houston dove c’era Ruggero Orlando, per coinvolgere gli italiani in quell’attimo storico in cui l’uomo mise piede  sulla luna.
Nato a Cagliari il 4 gennaio 1930, entrò in Rai con il primo concorso lanciato dalla tv di Stato nel 1954. Mezzobusto tv negli anni’60 e ’70, Stagno si era appassionato alla vicenda dello Sputnik, lanciato nel 1957.
“Me ne occupai io e da allora quel settore in ascesa divenne un po’ il mio”, spiegava nelle tante occasioni in cui raccontava la grande epopea dello spazio.
Definiva “leggenda” la storia del battibecco avuto con Ruggero Orlando proprio durante la storica telecronaca dell’allunaggio nel luglio 1969. ”Eravamo molto molto amici: comunque, anche per motivi tecnici, io diedi la notizia 20 secondi prima di lui”.
Stagno proprio di recente ha spiegato che lui arrivò prima perchè disse “ha toccato” quando il Lem toccò appunto il suolo lunare. Ruggero arrivò 20 secondi dopo quando lo stesso Lem si appoggiò completamente.
Tito Stagno è stato anche inviato speciale al seguito delle grandi personalità del Novecento e responsabile della Domenica Sportiva, dal 1976 al 1995. Si è raccontato nell’autobiografia “Mister Moonlight – Confessioni di un telecronista lunatico”, scritta con Sergio Benoni,  “l’avventurosa biografia di un ragazzino della provincia italiana del dopoguerra che passa i pomeriggi al cinema e che all’improvviso si trova catapultato sul palcoscenico della storia, e qui si gioca la vita. Con tutta la consapevolezza che non basta essere testimoni del proprio tempo ma bisogna esserne, con curiosità e coraggio, protagonisti”.