MANTOVA – Stefano Rossi, consigliere comunale di Mantova Ideale, ha presentato una mozione, che lo vede primo firmatario, per impegnare il Comune di Mantova alla collocazione diffusa di colonnine Pad (defibrillatori ad accesso pubblico) sul territorio del capoluogo.
“In Italia oltre 60mila persone ogni anno sono colpite da arresto cardiocircolatorio extraospedaliero – si legge nella mozione – ed il dato preoccupante è che solo il 5% riesce a sopravvivere senza esiti di tipo neurologico, tornando cioè ad una qualità di vita normale. L’arresto cardiocircolatorio è un problema sia di forte impatto sanitario che sociale. Il luogo di esordio dei sintomi nel 66% dei casi è la strada, ovvero l’ambiente extraospedaliero e l’80% dei decessi avviene lontano da ospedali e strutture sanitarie”
“Sono pochissimi i pazienti che possono essere raggiunti dai mezzi di soccorso entro il limite critico di 3/5 minuti, lasso di tempo che garantirebbe un outcome migliore; per cui avere la possibilità di applicare direttamente sul territorio una rianimazione immediata di tipo BLS-D (Basic Life Support associata a defibrillazione precoce con DAE) potrebbe ridurre sensibilmente la mortalità, aumentando di conseguenza la sopravvivenza anche a lungo termine. La letteratura medica riconosce la defibrillazione precoce (DP) come l’unica terapia, se applicata da personale laico non sanitario, in grado di convertire le aritmie cardiache maligne (fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare senza polso). Il mancato o tardivo intervento dei soccorsi in caso di arresto cardiocircolatorio è quindi la principale causa di prognosi infausta o di conseguenze invalidanti dovute a esiti neurologici irreversibili a danno dei soggetti colpiti”.
“In molte città italiane – osserva Rossi – sono già stati avviati importanti progetti finalizzati alla collocazione sul territorio di postazioni di defibrillazione ad accesso pubblico (PAD) e che a seguito della diffusione della defibrillazione precoce sul territorio e la formazione di un numero sempre maggiore di cittadini alle manovre di Rianimazione Cardio-polmonare (RCP) e di supporto di base delle funzioni vitali (BLS), il tasso di sopravvivenza in caso di arresto cardiocircolatorio è passato da poco meno del 5% a oltre il 50%. I defibrillatori di ultima generazione (DAE: Defibrillatori semi-automatici), oltre ad essere semplici da utilizzare, sono in grado di interpretare il ritmo cardiaco della vittima, ed in particolare di discernere le uniche due aritmie maligne defibrillabili (fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare senza polso), in totale sicurezza, senza dover aspettare l’arrivo del personale sanitario.
“La legge 3 aprile 2001, n. 120, ha disciplinato l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero, consentendo l’uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario, ovvero definito laico, che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare; visti anche il Decreto Legge 24 aprile 2013, n. 5 (Decreto Balduzzi) e Linee Guida Regionali sull’utilizzo dei Defibrillatori semi-automatici esterni (DAE) e sull’attivazione dei progetti di defibrillazione semi-automatica sul territorio regionale Lombardo DGR 2013 4717” Rossi chiede a sindaco e giunta di “avviare un progetto di defibrillazione pubblica che preveda l’installazione di colonnine PAD (defibrillatori ad accesso pubblico) progettate specificatamente per l‘uso in aree pubbliche, da collocare in modo equilibrato ed equo su tutto il territorio comunale dal centro alle periferie, in punti strategici dove si concentrano i maggiori afflussi di persone come la zona delle sponde dei laghi, in modo da rendere il territorio comunale cardio-protetto; individuare nel territorio modalità e risorse per la collocazione di postazioni DAE ad accesso pubblico (PAD); registrare su base volontaria cittadini addestrati alle manovre di rianimazione cardio-polmonare associate alla defibrillazione precoce (BLS-D) al fine di creare una rete di soccorso efficace e perfettamente integrata con i servizi di emergenza; diffondere la presenza di tali dispositivi e le conoscenze di tali pratiche ai cittadini Mantovani; attivarsi per la realizzazione di corsi gratuiti BLS-D in collaborazione con associazioni e organi competenti della nostra struttura ospedaliera. Infine, si ritiene utile coinvolgere la Protezione Civile o la Croce Rossa magari assegnando loro il controllo e la manutenzione ordinaria e straordinaria dei dispositivi“.