MANTOVA – C’è un suono antico che ancora risuona lungo i canali del Mantovano, un battito d’acqua e di legno che racconta secoli di lavoro, di ingegno e di vita quotidiana: è quello dei mulini storici, autentiche meraviglie di architettura rurale e memoria collettiva. A loro è stata dedicata la giornata promossa oggi da Aiams – Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici, che ha riunito appassionati, esperti e rappresentanti istituzionali in un itinerario alla scoperta di un patrimonio straordinario.
Guidata dal presidente Gabriele Setti e dalla professoressa Annalisa Marini, la giornata ha toccato alcune delle realtà più significative del territorio: il Mulino di Massimbona a Goito, custodito da Fabio Ramaroli; il Mulino Bus dal Gat a Mantova; il suggestivo Mulino Natante sul Po a Revere; il Mulino Capucci di Alberto Bottura a Mortizzuolo di Mirandola, ancora funzionante e produttivo;
e il Mulino di Bonizzo, della famiglia Preti.
Una mappa viva di storia e tradizioni, che continuerà presto con un nuovo appuntamento dedicato ad altri mulini del Mantovano, tra cui quello di Casaloldo. “È stato un percorso emozionante – ha commentato Alessandra Cappellari, consigliere regionale della Lega – che ci ha permesso di conoscere da vicino luoghi unici e persone che ogni giorno custodiscono un’eredità di lavoro, ingegno e tradizione. La Lombardia, cuore produttivo d’Italia, vanta una rete di mulini che, dal Medioevo al Novecento, hanno plasmato paesaggi, economie locali e comunità: un patrimonio materiale e immateriale che merita di essere tutelato e valorizzato con azioni concrete e coordinate”.
L’iniziativa si inserisce nel ciclo di giornate dedicate ai mulini storici promosse in tutta la regione – dopo le tappe di Monza Brianza, Como, Lecco, Milano e Cremona – con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sull’importanza culturale, storica e identitaria di questi luoghi.
Un percorso che si lega direttamente al progetto di legge regionale “Disposizioni per la tutela, valorizzazione e il recupero dei mulini storici della Lombardia”, depositato da Cappellari come prima firmataria e ora all’esame della Commissione Cultura, dove son già state richieste le audizioni. “Si tratta – ha aggiunto Cappellari – di un impegno ampio e trasversale, che coinvolge cultura, turismo, energia, scuola e territorio. L’obiettivo è salvaguardare la memoria collettiva e dare nuova vita a un patrimonio che racconta chi siamo, dove affondano le nostre radici e come la Lombardia abbia sempre saputo trasformare tradizione e lavoro in sviluppo e futuro”.
Un messaggio condiviso anche dal consigliere regionale di Fdi Paola Bulbarelli, che ha partecipato alla visita al mulino di Massimbona:
“Luoghi come il mulino di Massimbona o quelli di Maglio e Borghetto – ha sottolineato – non sono solo suggestioni paesaggistiche, ma esempi concreti di come si possa coniugare tutela, innovazione e sviluppo locale. D’altronde è dal Medioevo che il territorio mantovano si fregia di capolavori di ingegneria idraulica come il Ponte dei Mulini progettato dal Pitentino e il Naviglio di Goito. Oggi, l’istituzione regionale vuole riconoscere e accompagnare chi mantiene viva questa eredità”. Alla tappa del Mulino Bus dal Gat, era presente anche il consigliere comunale Catia Badalucco, in rappresentanza del Comune di Mantova.
La giornata si è così chiusa con l’impegno condiviso tra istituzioni e territorio a proseguire il lavoro di valorizzazione di un patrimonio che, tra le acque e le ruote dei mulini, continua a raccontare la storia produttiva e culturale di gran parte del territorio mantovano.















