La deadline è il 3 di dicembre, giorno di scadenza del Dpcm, giorno durante il quale si faranno i bilanci sull’andamento dei contagi da coronavirus e sull’efficacia delle misure di contenimento per valutare eventuali riaperture.
Ed è dal 4 dicembre e dalle valutazioni che dipenderà il Natale 2020. Se l’indice Rt sarà sceso sotto l’1 si potrà pensare ad una Natale più sereno, senza riunioni o maxi tavolate, ma più vicino alla normalità. Non un Natale in “zona verde” e non il “liberi tutti di agosto” quindi.
E se a Natale molte regioni potrebbero essere tornate gialle, potrebbe comunque essere un Natale differenziato, con regole diverse da una Regione all’altra a seconda dei colori appunto.
Già adesso nelle regioni gialle, si pensa ai regali di Natale, mentre nelle regioni rosse, i negozi chiusi, in molti casi fanno ricorrere agli acquisti on line, mentre i classici mercatini di Natale sono già stati sospesi su tutto il territorio nazionale.
Resterà la “forte raccomandazione” di non ricevere ospiti in casa e magari ne verranno introdotte di nuove. Potrebbe essere posticipato di qualche ora il coprifuoco, ma le feste dovranno essere più sobrie e con i parenti più stretti.
Si potrebbe pensare ad una riapertura dei ristoranti e quindi a pranzi fuori per pochi o agli acquisti nei negozi ovviamente con protocolli rigorosissimi e ingressi contingentati, ma per ora sono solo ipotesi premature, riflessioni a voce alta di chi vorrebbe comunque restituire un po di normalità in un momento così importante per le famiglie.
Da decidere anche come gestire le messe di mezzanotte, per ora dalle diocesi nessuna indicazione, ma si segue passo passo l’andamento della pandemia, è probabilmente la decisione arriverà a ridosso del 24 dicembre stesso.
Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, prevede la conferma delle misure sullo spostamento tra regioni in base ai colori: “Non ci si potrà spostare tra regioni con diversi livelli di gravità”. Questo significa che tanti lavoratori non potranno tornare nelle città e nei paesi d’origine per celebrare la ricorrenza con i familiari.
E se da una parte il ministro degli Affari regionali Boccia, parla di rigore per mettere in sicurezza il paese sul piano sanitario, il ministro della difesa Guerini sostiene che non ci sia bisogno di regole e che gli italiani sono responsabili. Dai virologi invece arriva la frenata: il “liberi tutti” potrebbe vanificare gli sforzi fatti fino ad ora, vedi il rientro dalla vacanze estive.
Insomma, in attesa del 4 dicembre, in questo 2020 il detto “Natale con i tuoi” assomiglia sempre di più ad un Natale con i tuoi, pochi, a casa e attenti alle regole”.
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