Navigazione interna: un’occasione di rilancio per il trasporto pubblico e delle merci

MANTOVA – Nell’incontro di questa mattina con gli Stati Generali si è parlato dello sviluppo, o meglio del completamento sul progetto di navigazione interna, come rilancio per il trasporto pubblico, ma anche e soprattutto delle merci. Dalla Pianura Padana al Mare Adriatico navigando lungo il Po.

Ecco come si sviluppa la rete fluviale:

La rete comprende il Canale artificiale Mantova-Adriatico, una parte del Fiume Po, da Casale Monferrato al Mare, la Litoranea Veneta, l’Idrovia Padova Venezia, ed i Fiumi in Regione Veneto, ove navigabili, nonché i canali Ferraresi fino al mare, oltre ai distretti industriali, attraversa aree di buon pregio ambientale, Siti Unesco, che unite ai centri storici delle città lambite o attraversate, rappresentano una opportunità turistica già frequentata, ma con potenzialità enormi per i territori di pertinenza. I porti per le merci sono oltre 30 (tra pubblici e privati) ai quali vanno affiancati oltre un migliaio tra porti, approdi dedicati alla navigazione turistica e diportistica che non sono contabilizzati nel conto nazionale dei
trasporti. Le infrastrutture della navigazione interna, sia per le merci che turistiche, funzionano come “retro porti” dei porti marittimi inserendosi a ridosso dei centri logistici ed avvicinando l’utenza ad un sistema di trasporto maggiormente sostenibile rispetto a quello della strada, nel tentativo di ridurre il trasporto delle merci su gomma a cosiddetto “ultimo chilometro”

Lo sviluppo del trasporto fluviale potrebbe essere la soluzione ad una serie di mancanze in termini di infrastrutture, di cui necessita il territorio mantovano. “Purtroppo – ha commentato il presidente della Provincia Beniamino Morselli – pur riconoscendo a Regione Lombardia il merito di aver messo in campo il Piano Fontana, attraverso il quale abbiamo raggiunto un accordo da formalizzare in merito alle opere Po – Pe (3° e 4° lotto, Gronda Nord di Viadana e Tangenziale di Goito), dobbiamo registrare una storica difficoltà della nostra provincia a vedersi riconoscere da Regione Lombardia investimenti necessari a raggiungere il grado di infrastrutturazione delle altre provincie lombarde a vocazione produttiva come la nostra. Ciò ha penalizzato e continua a penalizzare fortemente le nostre imprese ed il nostro sviluppo economico. Ne è una testimonianza la vicenda dell’autostrada Mantova – Cremona che perdura da oltre 18 anni, malgrado incontri, sollecitazioni, e rassicurazioni che al momento vedono l’opera ancora in dubbio: ma altrettanto si può dire dell’autostrada Tibre (Tirreno – Brennero). Queste infrastrutture sono fondamentali per il futuro del nostro territorio che non vede nuove strade/autostrade ad alto scorrimento dagli anni ’60 quando fu realizzata la A22: questa situazione aumenta la pressione sui circa 1100 km di strade provinciali messe alla prova ogni giorno da una tendenziale continua crescita di traffico pesante ed eccezionale”.

I costi e i benefici del trasporto fluviale

La navigazione interna merci e passeggeri è il mezzo di trasporto più sostenibile e capace di concorrere al raggiungimento degli obbiettivi di qualità dell’ambiente e della comunità europea. Tali obbiettivi, prevedono:
riduzione del 60%, entro il 2050, delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dai trasporti rispetto ai livelli
del 1990 come da REGOLAMENTO (UE) N. 1315/2013,
trasferimento del 30%, entro il 2030, del trasporto merci su strada con percorrenze superiori a 300km verso
altri modi di trasporto,
– entro il 2050 questa percentuale dovrebbe superare il 50% REGOLAMENTO (UE) N. 1316/2013.
In tali regolamenti si evidenziano come gli obbiettivi dichiarati devono essere raggiunti anche con lo sviluppo della navigazione interna e costiera.
Nel caso della Valle Padana, per ogni milione di tonnellate trasportate via acqua dal mare Adriatico al suo centro (es. Mantova o Cremona) si producono esternalità positive in termini socio-economici ed ambientali che fanno risparmiare ai territori attraversati, secondo la contabilità della UE, circa 8 milioni di euro. Lo Work Plan del Corridoio Mediterraneo prevede la potenzialità e la risoluzione dei colli di bottiglia per la navigazione interna.

“La disponibilità del Recovery Fund – conclude Morselli –  a cui si aggiungono le risorse ordinarie, oltre all’autorevole presenza nel Governo di rappresentanti mantovani come il Ministro Elena Bonetti ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On. Bruno Tabacci, che ringrazio di cuore per la disponibilità e sensibilità dimostrata in svariate occasioni, mette tutti noi, rappresentanti istituzionali e del mondo produttivo e del lavoro, di fronte alla necessità di consolidare la massima coesione possibile affinchè non si perda l’ennesimo treno per la competitività del territorio mantovano. Per fare tutto il possibile, malgrado le note difficoltà di organico e di bilancio, la mia Amministrazione ha messo in campo il massimo impegno per produrre la più avanzata maturazione di progetti candidabili ai finanziamenti che, nel nostro caso, come per tutte le Provincie post riforma Del Rio,
sono perlopiù di finanza derivata da Regione e Stato”.