Ndrangheta viadanese, interdittive antimafia del Prefetto per due imprese edili

Il prefetto Michele Formiglio

MANTOVA – Il Prefetto di Mantova Michele Formiglio nei giorni scorsi ha adottato due provvedimenti antimafia di carattere interdittivo a carico di altrettante imprese operanti nel territorio mantovano, in esito agli approfondimenti compiuti nell’ambito del Gruppo Interforze istituito presso questa Sede, anche a seguito di alcuni provvedimenti giudiziari emessi nelle scorse settimane. Questi provvedimenti si aggiungono ad altre due interdittive adottate dal Prefetto nei mesi scorsi.

I due provvedimenti, attualmente in corso di notifica, sono stati emessi nei confronti di due società operanti nel settore edile ed amministrate da soggetti con profili di contiguità con la criminalità organizzata, secondo quanto emerso dall’indagine “Gemelli” realizzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia che ha interessato il viadanese. Tutte e due le imprese sono risultate collegate ad organizzazioni mafiose principalmente orbitanti negli ambienti della ‘ndrangheta calabrese.

Leggi anche: Scacco matto alla ‘ndrangheta viadanese, sequestrati beni per un milione e mezzo di euro. Perquisito e indagato anche un ex assessore

L’iniziativa si inquadra, pertanto, nell’ambito dell’attento lavoro di monitoraggio del fenomeno su cui Prefettura, Forze di Polizia territoriali e Direzione Investigativa Antimafia mantengono elevatissimo il livello di attenzione: sul punto, si è tenuta la scorsa settimana una riunione tecnica di coordinamento interforze, presieduta dal Prefetto e dedicata all’analisi degli elementi strutturali che contraddistinguono l’azione della criminalità organizzata del territorio di Mantova.

I due provvedimenti adottati si inseriscono, pertanto, nel solco di una penetrante azione di prevenzione diretta a contrastare il pericolo che gli interessi delle consorterie criminali riescano a trovare spazio per infiltrarsi nel tessuto economico-produttivo della provincia, contaminando l’economia legale, peraltro già fortemente provata dall’emergenza pandemica purtroppo ancora in corso.

L’attività antimafia di competenza della Prefettura, che si estrinseca con gli strumenti dell’interdittiva, delle comunicazioni o informazioni liberatorie e sulla verifica dei requisiti per l’iscrizione nelle cosiddette “white-list” per contrattare con la Pubblica Amministrazione, costituisce una linea di intervento strategico di estrema importanza per lo sviluppo del territorio e la sicurezza delle comunità. Infatti, come emerso anche in precedenti circostanze, il rischio di infiltrazione nel sistema economico è particolarmente insidioso per la particolare tendenza a rendersi mimetico nel contesto generale, a danno dei numerosi operatori che, con sacrificio, portano avanti onestamente il proprio lavoro, nel pieno rispetto delle norme.

L’azione della Prefettura, quindi, si pone in rapporto di necessaria complementarietà con le iniziative dell’Autorità Giudiziaria, in quanto, intercettando anticipatamente gli indici di rischio, impedisce il reinvestimento dei proventi di riciclaggio o, comunque, di capitali illeciti nell’economia legale estromettendo le imprese contigue agli ambienti della criminalità organizzata dai rapporti con la Pubblica Amministrazione, anche solo per il conseguimento di autorizzazioni e licenze.

L’adozione dei due provvedimenti interdittivi si pone in linea di stretta continuità con l’attività di prevenzione antimafia svolta dal Prefetto Formiglio in altre province.

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here