Nel Mantovano ogni anno nascono 125 bambini con malformazioni congenite

Linda Guarda e Marilena Ceresola dell’Osservatorio Epidemiologico di ATS Val Padana mentre ricevono l’ufficializzazione dell’accreditamento del Registro Anomalie Congenite

MANTOVA – Il Registro Anomalie Congenite di Ats Val Padana è stato accreditato da Eurocat (Rete europea di registri basati sulla popolazione per la sorveglianza epidemiologica delle anomalie congenite). Si tratta del quinto registro validato in Italia, dopo quello dell’Emilia-Romagna, della Toscana, dell’aera metropolitana di Milano e della Provincia Autonoma di Trento.

Le anomalie congenite sono difetti strutturali (malformazioni congenite, deformazioni, rotture e displasie) e anomalie cromosomiche; seppur rare, costituiscono la principale causa di mortalità fetale e infantile e disabilità a lungo termine.

L’avvio delle attività in questo campo risale alla ex Asl di Mantova, presso la quale nel 2008 è stato istituito il Registro Malformazioni in provincia di Mantova (a partire dai casi del 2002) grazie alla visione dell’allora direttore dell’Osservatorio Epidemiologico, Paolo Ricci, e dalla sua collaboratrice, l’ostetrica Vanda Pironi. Cogliendone l’importanza in sanità pubblica, l’attività è stata mantenuta anche dopo la fusione delle due ASL (Cremona e Mantova) e – appena superata l’emergenza Covid – è proseguita con l’attuale direttore dell’Osservatorio, Marco Villa, che con uno staff in gran parte rinnovato, ha esteso il sistema di sorveglianza anche ai casi della provincia di Cremona, ottenendo l’importante riconoscimento dell’accreditamento di tutto il registro.

I dati più recenti contenuti nel Registro riportano una prevalenza di circa 405 casi di malformazione congenita ogni 10 mila nati (circa 125 bambini all’anno) nella provincia di Mantova e 330 casi ogni 10 mila nati (circa 85 bambini all’anno) nella provincia di Cremona.

“Nonostante costituiscano un evento raro, è importante studiare questo tipo di patologie poiché hanno un grande impatto sulla salute delle persone coinvolte e quindi anche sui servizi sanitari che li prendono in carico – spiega Villa -. La programmazione sanitaria e la valutazione dei servizi costituiscono di per sé un buon motivo per la raccolta dei dati. Un altro importante motivo è quello della ricerca sulle cause di queste patologie: conoscere le cause significa poter intervenire con misure di prevenzione. In questo contesto si evidenzia l’importanza di individuare precocemente eventuali effetti teratogeni dei farmaci o degli inquinanti”.

“In epidemiologia ambientale – sottolinea Linda Guarda, statistica dell’Osservatorio Epidemiologico, che ha presentato ufficialmente il neo accreditato registro dell’Ats durante il convegno “EUROCAT Registry Leaders Meeting” che si è tenuto nei giorni scorsi presso il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea ad Ispra (VA) – studiare l’esito delle anomalie congenite, congiuntamente a quello degli altri eventi avversi della riproduzione, ha un particolare rilievo, in quanto permette di indagare esposizioni recenti, poiché il periodo di induzione non può che essere inferiore ai 9 mesi”.

“Una risorsa importante per le nostre comunità ed un traguardo prestigioso per l’ATS, il cui merito va a chi, quindici anni addietro, ha intrapreso questo percorso così sfidante e impegnativo – conclude Salvatore Mannino, Direttore Generale dell’Ats della Val Padana – e a chi in questi ultimi anni, consolidando il lavoro già avviato ed estendendolo a tutto il territorio di nostra competenza, è riuscito ad elevarlo al prestigioso rango dell’accreditamento internazionale. Il registro, oltre ad essere un segno tangibile dell’impegno convinto della nostra Agenzia in ambito epidemiologico, rappresenta per noi e per i nostri network di collaborazione scientifica un ulteriore strumento a supporto dei progetti di ricerca, valorizzandone sempre più qualità e patrimonio informativo soprattutto in ambito ambientale e in farmacoepidemiologia, ai fini di una sempre più efficace azione di prevenzione basata sull’evidenza, nel nostro territorio di competenza.”