MANTOVA – Nel decreto del governo approvato ieri sera e firmato dal premier Giuseppe Conte, al punto D dell’articolo 2 si legge: “l‘apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro“.
Dunque una sorta di via libera alle celebrazioni religiose meno frequentate, quelle in cui è più facile garantire i parametri sanitari mantenendo i fedeli almeno un metro di distanza l’uno dall’altro.
In Prefettura questa mattina durante un incontro tra prefetto, forze dell’ordine, Ats e Asst si è approfondito anche questo punto.
Contemporaneamente i vescovi lombardi si riunivano a Caravaggio per decidere le indicazioni da dare nelle proprie diocesi alla luce del nuovo decreto.
Tutto lasciava presupporre che i vescovi avrebbero dato il via libera alle messe feriali come del resto da loro stesso richiesto sabato scorso con una lettera indirizzata alla Regione. E invece no. Tutto il contrario, Dal vertice straordinario della Cei (Conferenza episcopale italiana) di Caravaggio esce infatti che nelle chiese lombarde non ci saranno messe feriali.
I vescovi hanno deciso di “continuare a celebrare le Sante Messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato 7 marzo”. Chiusi oratori e le varie attività, dal catechismo agli incontri.
Ecco il comunicato dei vescovi di Milano, Mantova, Bergamo, Como, Vigevano, Crema, Lodi, Cremona, Pavia e Brescia:
“In ordine alla celebrazione dell’eucaristia il nostro desiderio più profondo era e rimane quello di favorire e sostenere la domanda dei fedeli di partecipare all’eucaristia. Considerata la comunicazione odierna della CEI – che interpretando il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, invita a non celebrare le Sante Messe feriali con il popolo – chiediamo ai sacerdoti, alla luce della delicata situazione sanitaria e delle richieste delle autorità competenti, di continuare a celebrare le Sante Messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato 7 marzo.
Ci riserviamo di dare altre indicazioni, entro venerdì 6 marzo, alla luce di ulteriori sviluppi e delle decisioni delle istituzioni. Le chiese continuino a restare aperte, nel rispetto delle norme del Decreto, per la preghiera.
Consapevoli della sofferenza e del disagio arrecato dalla situazione, in ordine ai nostri oratori, assunto il parere degli organismi pastorali preposti, sono sospese fino all’8 marzo compreso tutte le attività formative aggregative e sportive. È disposta la chiusura degli spazi aperti al pubblico. Fino a domenica 8 marzo compresa le iniziative e gli incontri presso altri ambienti parrocchiali restano sospesi.Confidiamo che le misure di rigore alle quali aderiamo per senso di responsabilità a tutela della salute pubblica siano condivise da tutte le istituzioni ecclesiali e civili e accolte in ogni ambito in modo corale. Ringraziamo i sacerdoti, i collaboratori e gli operatori sanitari e di ordine pubblico, con tutti i volontari, per l’opera svolta, incoraggiandoli a perseverare nel loro servizio. Affidiamo le comunità diocesane, con un particolare pensiero a quelle più provate, ai malati e colpiti dalla calamità in atto, all’intercessione materna e confortante di Maria, la Vergine venerata a Caravaggio”.