MILANO – La corte d’appello di Milano ieri ha assolto i cinque giostrai accusati di aver ucciso Gabriele Mora, titolare di una gioielleria di Suzzara il 19 dicembre del 1996. Si tratta di Danilo Dori, 59 anni, che l’accusa riteneva la mente del sodalizio criminale il quale quel giorno del dicembre di 27 anni e mezzo fa era assente alla spedizione; Adriano Dori, 49 anni, Giancarlo Dori, 57 anni, Stefano Dori, 52 anni e Gionata Floriani, 45 anni, tutti componenti della medesima famiglia di giostrai nomadi.
Già lo scorso novembre, la Cassazione aveva annullato la sentenza della Corte d’assise d’appello di Brescia, che aveva condannato all’ergastolo i presunti responsabili della morte dell’orafo. La Suprema corte aveva anche deciso che venisse celebrato un nuovo processo di secondo grado, a Milano.
La rapina rimase un caso irrisolto fino a qualche anno fa, nel 2017, quando le rivelazioni di un presunto pentito e le intercettazioni telefoniche portarono all’identificazione dei cinque giostrai. Questa si era consumata nella serata del 19 dicembre 1996, quando quattro persone con volto coperto dal passamontagna, avevano fatto irruzione nell’oreficeria Mora sparando sei colpi di pistola contro l’orefice 44enne che, cercando di difendere la moglie, aveva sparato a sua volta. I rapinatori erano fuggiti a mani vuote e, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, erano fuggiti bordo di una Volvo station wagon prima verso Pegognaga, per arrivare poi fino alla Valdastico. Con loro ci sarebbe stato anche Rudy Casagrande, 25 anni, rimasto ferito gravemente da uno sparo di Mora, che venne spogliato di tutto ciò che poteva agevolare la sua identificazione e poi abbandonato, ormai senza vita, davanti all’ospedale di Thiene nel Vicentino.