LONATO – Si è tenuta questo pomeriggio in piazza Martiri della Libertà a Lonato la manifestazione per dire “No al depuratore del Garda a Lonato con scarico nel Chiese”. A promuovere l’evento Il Presidio 9 agosto e il Tavolo Ambiente Garda.
La decisione di realizzare il nuovo impianto di depurazione della costa bresciana del Lago di Garda a Esenta di Lonato rappresenta l’ennesimo colpo di scena di quell’ imbarazzante sceneggiata che è diventata la vicenda dei megadepuratori del Garda. – dicono gli organizzatori della protesta – non siamo quelli del “NO” ma siamo quelli del SI’ a progetti Utili! A detta dei tecnici, oltre che dalla logica, SI’ a progetti che davvero risolvono i problemi del lago di Garda.
A prendere la parola in piazza anche Franco Tiana, referente del Comitato “No polo logistico” che ha esordito proprio ricordando la grande battaglia fatta che ha portato alla vittoria “Abbiamo fatto una battaglia lunga 2 anni, ma alla fine abbiamo vinto – ha detto Tiana – noi arriviamo da Castiglione delle Stiviere e venendo qui abbiamo visto quanto è stato cementificato il comune di Lonato, bisognerebbe pensare alla salvaguardia del territorio e non a costruire ancora”.
“Non siamo a favore di progetti faraonici non necessari e carissimi allo stesso tempo – hanno ribadito gli organizzatori – Lonato è tra i peggiori comuni di Brescia per consumo di suolo ed è già interessato da diversi progetti molto impattanti. Un nuovo depuratore a Lonato per i reflui gardesani, andrebbe comunque a scaricare nel fiume Chiese facendo un percorso da far invidia alla Parigi Dakar”.
Nonostante le numerose critiche espresse da cittadini, associazioni e amministratori locali, si prosegue in una direzione che appare sempre più irrazionale. “Segnaliamo in particolare: ennesimo consumo di suolo agricolo pari a circa 90.000 mq, la posa di numerosi chilometri di condotte fognarie dal lido di Lonato in salita sino a Maguzzano e quindi fino al sito scelto, lo scarico dei reflui depurati nel fiume Chiese (bacino estraneo). È incredibile come che si continuino a ignorare possibili alternative, come ad esempio il potenziamento dell’impianto di depurazione esistente a Peschiera del Garda, ma soprattutto che non si investa per affrontare in modo efficace i veri problemi del bacino gardesano, dalla separazione delle acque bianche e nere all’eliminazione degli scarichi fognari abusivi”.
“Basterebbe utilizzare le nuove tecnologie per modernizzare il depuratore esistente – conclude Tiana – si risparmierebbero soldi e suolo e non si distruggerebbe il territorio”.