Delitto di via Bonomi, interrogato il presunto assassino: convalidato il fermo

MANTOVA – Si è svolto ieri pomeriggio l’interrogatorio (in videoconferenza) di Hiani Othman, il 22enne di origini marocchine accusato dell’omicidio di Zani Abdul Mobarik, richiedente asilo ghanese, colpito con un’arma bianca (forse un punteruolo) in via Bonomi lunedì sera e deceduto la mattina dopo all’ospedale Poma. E’ stato convalidato il fermo. Secondo quanto è trapelato, il presunto omicida avrebbe risposto alle domande del gip Antonio Serra Cassano, dando la sua versione dei fatti. Potrebbero essere emersi dettagli importanti per capire alcuni punti oscuri, in primis quelli riguardanti il movente. Sembra prendere sempre più corpo l’ipotesi del regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di droga. Nello zaino della vittima infatti erano stati rinvenuti una ventina di grammi di marijuana già divisa in dosi e pronta per essere piazzata. Inoltre è stata riscontrata dalle telecamere a circuito chiuso della zona (e da alcuni testimoni) la presenza sul luogo del delitto di altre due o tre persone, tra queste una donna. Questi soggetti, pur non avendo avuto parte attiva nell’episodio, potrebbero essere collegati in qualche modo ai due e fornire preziose informazioni per chiarire la dinamica. Giovedì si è invece svolta l’autopsia sul corpo di Mobarik, eseguita dal medico legale Dario Raniero. Le conclusioni verranno rese note entro 90 giorni, ma sulle cause del decesso i dubbi sono pochi. Ad uccidere il giovane ghanese sarebbe stato un solo colpo mortale portato dal basso verso l’alto, che avrebbe lacerato un polmone e il cuore della vittima.