MANTOVA – Tutto aveva inizio nel 2017 quando il fidanzato decideva di interrompere la loro relazione durata 7 anni. A quel punto la donna, non riuscendo a rassegnarsi alla fine della storia, iniziava a tempestare l’ex fidanzato di chiamate telefoniche (fino a 60 al giorno) e ad inviargli messaggi diffamatori e minatori – sia telefonici, sia attraverso i social più diffusi (utilizzando anche falsi profili sia di Facebook che di Instagram per non farsi riconoscere) – minacciando più volte l’ex di rovinargli la vita e di arrivare a compiere atti autolesionistici. La ragazza sarebbe addirittura arrivata a contattare la madre dell’ex e le sue nuove frequentazioni accusandolo di essere un assuntore di sostanze stupefacenti.
Dopo tre anni di minacce e vassazioni il ragazzo, un 26enne, ormai stremato psicologicamente dalla situazione – era stato anche costretto a cambiare radicalmente le proprie abitudini per evitare di incontrare la donna – decideva di rivolgersi alla Questura di Mantova. La Divisione Anticrimine segnalava così quanto avvenuto al Questore Paolo Sartori che, valutata la gravità della situazione al quale è sottoposta tuttora la vittima, emetteva un decreto di ammonimento alla donna. Alla ragazza è stato così ordinato di porre fine immediatamente ai comportamenti vessatori nei confronti dell’ex fidanzato, con il contestuale invito, per un aiuto di natura psicologica, a rivolgersi ai Centri Psico-Sociali presenti nel territorio di residenza. In caso di reiterazione di questi comportamenti persecutori, la donna potrà essere arrestata.