SUZZARA – Una partecipazione molto alta alla vaccinazione anti-Covid da parte degli extracomunitari non registrati nel Sistema sanitario nazionale o perchè irregolari, o in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno o nelle impossibilità di recarsi a poli vaccinali. Persone che si rivolgono di norma al Centro d’Ascolto Caritas per le loro necessità.
A raccontarlo è Manuela Daolio, responsabile dei servizi dell’Associazione San Lorenzo Onlus a cui fanno riferimento 15 parrocchie di Suzzara, Gonzaga, Pegognaga e Motteggiana.
“Dopo mesi in cui ho provato a trovare un contatto con Asst Lombardia per poter vaccinare tutte quelle persone che incontriamo al Centro d’Ascolto Caritas che non possono accedere ai canali normali di iscrizione alle vaccinazioni, finalmente a luglio mi arriva da loro, tramite l’azienda Socialis, proprio la richiesta di intercettare proprio queste persone, quasi tutte sconosciute ai servizi. Trattasi di persone senza il codice fiscale o comunque non registrate nel sistema sanitario perché irregolari oppure con regolare ricevuta di rinnovo di permesso di soggiorno che però aspettano da mesi e quindi non possono prendere una residenza e avere una tessera sanitaria; si tratta anche di quelle persone che abitano in condizioni precarie, senza internet, che non sanno nemmeno da dove partire per iscriversi; o ancora quelle persone sole o con un disagio psichico, che in autonomia non sono certo in grado di affrontare l’iter necessario o ancora che non possono spostarsi nei poli vaccinali perchè vivono in case abbandonate e si spostano solo in bicicletta” spiega Manuela Daolio.
“È triste pensare che quando parlo di questo problema l’attenzione si concentri non sui disagi di queste persone ma sul fatto che sul nostro territorio esistano tante situazioni irregolari (“Ma le istituzioni li sanno i dati sugli irregolari nei loro Comuni??”, risposta di un giornalista), anche perché in questo caso particolare la vera questione è: è inutile promuovere a più non posso la campagna vaccinale se una fetta della popolazione rimane fuori dal potervi accedere, pur avendo la volontà di farlo. Fatto sta che a luglio è venuto giù il camper attrezzato del Lions Club di MN e alcuni sanitari e, insieme ai volontari Caritas, sono state fatte 35 dosi di Moderna, con richiamo ad inizio agosto. Lo staff Caritas era costituito oltre che da me, da ragazzi di diverse nazionalità (Lobna 20 anni del Marocco, Jaskaran 19 anni India, Nigah 26 anni Pakistan e Nana 24 anni del Ghana) in modo che potessero intervenire e tradurre durante i colloqui con la dottoressa allo scopo di far fluire informazioni nel modo più chiaro possibile” continua Daolio
“Da quella data in poi ho ricevuto decine di richieste (soprattutto dalla comunità Sikh e del Bangladesh) da parte di persone nelle condizioni sempre di non poter accedere ai canali comuni per diversi impedimenti. Veniamo a sapere anche che non ci sono state molte iniziative di questo tipo quindi nel giorno del richiamo, mercoledì 4 agosto, ci ritroviamo il parcheggio adibito strapieno di gente impaziente di poter rientrare, per fortuna avevo previsto ai sanitari la possibilità di questo fiume di persone e quindi si erano premuniti portando un certo numero di dosi. Risultato: 122 vaccini fatti (tutti quelli che han fatto la prima dose faranno il richiamo a Gonzaga). Oltre all’importanza dell’evento è da rilevare la stretta e fruttuosa collaborazione tra tutti gli enti coinvolti che, mossi da un obiettivo comune, hanno lavorato senza sosta 6 ore consecutive” conclude la dirigente dell’Associazione San Lorenzo,