Omicidio Boma: “La Corte d’Appello conferma la volontà di uccidere”

Messaggio di sangue tra i fiori al Boma nel punto in cui è morto Atilio

MANTOVA – “Delitto del Boma: gli imputati volevano uccidere”: è questa la conclusione a cui sono arrivati i giudici della Corte di Appello che – come riportato dal quotidiano La Voce di Mantova – hanno riconosciuto ad entrambi la volontà di ammazzare le vittime con mazzate in testa, pugni e bottigliate. Omicidio volontario, quindi e non preterintenzionale per il 33enne Abdel Wahaad Hoshush e il 35enne Bouch Bouchta Chari entrambi marocchini che, accusati di concorso in omicidio volontario e tentato omicidio sono stati condannati sia in primo che in secondo grado rispettivamente a 16 anni e 8 mesi e 10 anni e 8 mesi.
I fatti risalgono alla notte del 2 luglio 2021, quando, nel piazzale del Centro Commerciale “La Favorita” Atiljo Ndrecaj, 23 anni, albanese e Pierfrancesco Ferrari 37enne di San Giorgio furono brutalmente aggrediti.  Atiljo morì 24 ore dopo al Poma dopo lunghe ore di agonia, mentre Ferrari sopravvisse a quello che era subito apparso come un agguato in piena regola per un regolamento di conti legato alla droga.
Stando agli elementi probatori è stato Abdel Wahaad Hoshush a picchiare selvaggiamente Atiljo e il suo amico con la stessa mazza da baseball con cui le vittime si erano presenta all’incontro, senza mai utilizzarla contro coloro che gli hanno aggrediti.
Gli avvocati difensori, visto che la mazza non era stata portata dai due imputati, aveva puntato sull’attenuazione di pena per legittima difesa, chiedendo di modificare il capo d’accusa principale da omicidio volontario a preterintenzionale, richiesta che non è stata accolta.
Per Bouch Bouchta Chari al quale è stato riconosciuto il concorso materia e morale con la condotta tenuta da Abdel Wahaad Hoshush dato che è stato lui a disarmare Ferrari colpendolo con una bottiglia e percuotendo le vittime con calci e pugni anche quando  erano già a terra, è già stato disposto il ricorso in cassazione. Non riconosciuta nemmeno l’attenuante del risarcimento del danno visto le somme irrisorie offerte alle parti civile a fronte del grave danno morale subito.

Leggi anche 
Condanna del Tribunale di Mantova
Aggressione al Boma

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here