FONTANELLA GRAZIOLI (CASALROMANO) Saranno pronti a gennaio 2026 gli otto appartamenti che ospiteranno mamme in difficoltà con i loro bambini. Il progetto, che prevede la realizzazione di sette bilocali e un trilocale, nasce a Fontanella Grazioli, frazione di Casalromano, grazie al sostegno della Curia Diocesana di Mantova e al contributo di 444.000 euro erogato da Fondazione Cariplo, nell’ambito del bando “Housing Sociale”.
Gli alloggi sorgeranno all’interno di una corte adiacente alla chiesa parrocchiale, attraverso un importante intervento edilizio che prevede la ristrutturazione dell’ex casa canonica e la demolizione e ricostruzione di alcuni edifici adiacenti. A promuovere l’iniziativa sono Fondazione Grazioli, proprietaria degli immobili, e Aspa – Azienda Servizi alla Persona dell’Asolano, a cui sarà affidata la gestione del servizio.
Il progetto è stato presentato ufficialmente questa mattina presso la sede di Aspa a Castel Goffredo. All’incontro sono intervenuti numerosi rappresentanti istituzionali e del terzo settore: Don Luigi Ballarini, parroco di Asola; Luca Bonsignore, sindaco di Casalromano; Liliana Bissa per Ats Val Padana; Paola Zanini della Cooperativa Csa, capofila del Centro per le Famiglie Alto Mantovano; Gianluca Ruberti e Marzia Marchioro di Mestieri Lombardia; Monica Ploia, presidente di Federsolidarietà Mantova e referente della Cooperativa Arché; Maria Paola Salvarani, consigliere delegato al Welfare della Provincia di Mantova; e Luca Cremonesi, referente dell’Istituto Giovanni Falcone di Asola.
A CORTE MARIA GRAZIOLI UN NUOVO INIZIO PER LE MAMME E I LORO BAMBINI
Il servizio, denominato “Corte Maria Grazioli”, sarà destinato a nuclei familiari composti da donne sole, anche in gravidanza, o mamme con figli che si trovano in condizioni di vulnerabilità economica, sociale o materiale, ma con un sufficiente grado di autonomia personale e relazionale. Le ospiti dovranno essere in grado di avvicinarsi al mondo del lavoro e, se madri, possedere adeguate competenze genitoriali. È richiesta inoltre l’assenza di dipendenze e la disponibilità, ove necessario, a contribuire alla retta mensile. Durante la permanenza negli alloggi, prevista per un periodo variabile tra i 12 e i 18 mesi, le donne riceveranno supporto nella gestione degli spazi abitativi, nella cura personale e dei figli, nella gestione del denaro e nelle pratiche burocratiche. Verranno accompagnate nell’accesso ai servizi del territorio, nella ricerca di un’occupazione e nell’inserimento nella comunità locale anche attraverso attività socializzanti e ricreative. Sono previste anche attività laboratoriali per acquisire competenze utili sia nella vita quotidiana che in ambito lavorativo, come ad esempio l’uso del computer o della macchina da cucire.
Particolare attenzione sarà rivolta ai bambini, ai quali si offrirà la possibilità di vivere in un ambiente domestico stabile e accogliente, capace di garantire loro sicurezza e normalità, anche dopo aver vissuto situazioni traumatiche.
UNA RETE TERRITORIALE DIETRO AL PROGETTO
A rendere possibile tutto questo sarà una rete territoriale ampia e consolidata, che vede la partecipazione attiva di numerosi enti e realtà locali. Tra questi figurano Caritas Diocesana di Mantova, Centro Aiuto alla Vita, Telefono Rosa, Cpia, diverse cooperative sociali, Solco Mantova, Solco Cremona e l’Unità Pastorale Madonna della Malongola. Questa rete garantirà un accompagnamento continuo dei nuclei accolti anche dal punto di vista educativo, economico, sociale e genitoriale, rafforzando il percorso verso l’autonomia e l’integrazione. L’obiettivo del progetto è non solo quello di offrire una casa temporanea, ma soprattutto di restituire dignità, strumenti e fiducia a donne e bambini, aiutandoli a ricostruire la propria vita, superando lo stigma e la marginalità.