Parco Bertone ancora chiuso: “Manca l’agibilità per i servizi igienici”

GOITO – Non c’è ancora una data di riapertura per Parco Bertone. A quasi due anni dalla chiusura, la riattivazione del giardino naturalistico rimane bloccata, a quanto pare in attesa di un certificato di staticità relativo al piano inferiore delle ex scuderie, dove si trovano i servizi igienici. Senza quel documento, il Parco del Mincio, che ha in comodato lo spazio verde (di proprietà della Fondazione di Palazzo D’Arco), non intende autorizzare l’accesso al pubblico.

Nei mesi scorsi sono stati completati alcuni interventi sulle palazzine. “Il documento di staticità del piano inferiore delle scuderie – spiega il presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer – è necessario per poterci assumere la responsabilità dell’apertura”.

È in corso uno scambio di corrispondenza tra l’ente Parco e la Fondazione D’Arco. Secondo quest’ultima, l’accesso al piano terra è possibile. Ma, in assenza di una certificazione statica ufficiale, il Parco del Mincio preferisce non procedere. “Valuteremo con i nostri tecnici se farci carico direttamente degli accertamenti – dice ancora Pellizzer – e, una volta chiarito questo punto, potremo attivare anche la manutenzione del giardino, che spetta a noi”.

Il presidente della Fondazione, Livio Giulio Volpi Ghirardini, precisa: “La situazione della struttura delle scuderie è quella originaria, non è cambiato nulla rispetto a quando l’immobile è stato consegnato al comodatario. Sono andato personalmente a verificare le condizioni delle travi dopo l’ultima grandinata, fermo restando che l’accesso al piano superiore è stato interdetto per motivi di sicurezza”. Sulle coperture, spiega, “il tetto della palazzina è stato completamente revisionato, così come quello della terza palazzina. Resta il nodo dell’eternit nella palazzina centrale: la rimozione è soggetta all’autorizzazione della Soprintendenza e non è ancora stata completata. Per quanto riguarda la questione del piano inferiore con i servizi igienici, a nostro giudizio se il Parco ritiene necessario un certificato di staticità, spetterebbe a loro attivarsi per ottenerlo”.

Nel frattempo, restano chiuse le porte del parco a scolaresche e visitatori. “Sono due anni che è chiuso – conclude Pellizzer – e tante classi non hanno potuto più accedere a un luogo che è sempre stato molto frequentato dai ragazzi. Secondo noi, essendo un bene privato in comodato, la responsabilità del documento mancante ricadrebbe su chi ne è proprietario. Ma vogliamo trovare una soluzione, anche assumendoci parte degli oneri se necessario, per permettere al più presto la riapertura. Per ora ci siamo parlati solo tramite email, l’auspicio è quello di potersi incontrare per trovare una soluzione”.