Parte da Quistello la battaglia della campagna contro la zona rossa. Malavasi: “non possiamo essere trattati come Milano”

Parte da Quistello la battaglia della campagna contro la zona rossa. Malavasi:

QUISTELLO – Non ci sta il sindaco di Quistello Luca Malavasi a vedere il suo comune finito in zona rossa al pari di Milano. E così lancia un simpatico post che sta rimbalzando alla grande in chat, che è solo però il primo atto di una battaglia che Malavasi vuole provare a combattere fino in fondo per far si che le cose possano cambiare
🚜🚜 SIAMO IN CAMPAGNA 🚜🚜
e per mettere in piazza 5 persone,
spesso dobbiamo accordarci!!
🛑 QUISTELLO NON È UNA METROPOLI
…in un’area metropolitana si sta stretti (2000 ab/km2), da noi il posto non manca (meno di 200 ab/km2).
🚌 IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
in campagna sono SOLO gli autobus degli studenti!
🛖 Chi LAVORA in ufficio, ha un grande ufficio… e arriva con la sua auto o in bici!
🏤 I NEGOZI contano 20 ingressi al giorno, quando va grassa… non siamo alla Rinascente!☕ Al BAR o al RISTORANTE c’è posto per tutti, seduti e distanti!!!
👉REGOLE DIVERSE TRA CAMPAGNE E CITTA’
sono indispensabili! …se la città può riprendersi, le nostre attività domani… rischiano di non esserci più!
👉REGOLE UTILI 👉 REGOLE DIFFERENTI
👉 RESPONSABILITÀ AI SINDACI

“Non è possibile – dichiara Malavasi – che chi ci governa non si sia posto il problema che chiudere i negozi in piccoli paesi, addirittura in frazioni dove al massimo entra qualche persona al giorno, vuol dire farli chiudere definitivamente dopo tutti i sacrifici che i commercianti hanno fatto per mettersi in regola con le normative anti-Covid. Ma quali assembramenti? Nei nostri paesi c’è molta più gente nelle panetterie che non nei negozi di abbigliamento o nei mercati settimanali, nelle frazioni ci sono pochissimi banchi ma sono importanti per chi ci abita, spesso anziani che non si spostano facilmente”
“Lo stesso dicasi per la scuola – continua il sindaco – Abbiamo lavorato tutta estate per garantire il distanziamento dei ragazzi e tutte le altre prescrizioni. Eravamo in grado di gestire perfettamente la situazione ma adesso abbiamo ben 120 studenti di seconda e terza media a casa con la didattica a distanza”.
Malavasi tocca anche il problema del trasporto pubblico, in particolare di quello scolastico, e si chiede come mai nessuno abbia pensato all’assegnazione di un posto predefinito.
Adesso Malavasi studierà nelle pieghe dell’ordinanza per capire su quali possibili deroghe poter richiedere di intervenire.
A Quistello i commercianti sono d’accordo con il loro primo cittadino e sperano che la situazione possa cambiare al più presto perchè i loro esercizi altrimenti sono a serio rischio e così il posto di chi ci lavora. 

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