Peculato, a processo l’ex direttore della casa circondariale di Mantova

MANTOVA – Centinaia di migliaia di euro fatti sparire a vario titolo dalla contabilità della casa circondariale di via Poma per forniture di materiali e servizi, regolarmente pagati, di cui però non vi sarebbe traccia. Con l’accusa di concorso in peculato alla fine del 2011 erano finiti nel registro degli indagati tre persone: si tratta dell’ex ragioniere capo del carcere virgiliano, Gaetano Malaspina, della sua assistente contabile Anna Santoro e dell’ex direttore della struttura penitenziaria virgiliana Enrico Baraniello, destituito dall’incarico a pochi mesi dalla pensione. Nei confronti di questi ultimi due un anno fa il gip ne aveva disposto il rinvio a giudizio. Stralciata invece la posizione di Malaspina nel frattempo deceduto. L’inchiesta giudiziaria, affidata ai carabinieri del nucleo investigativo di via Chiassi, era scattata nel febbraio di nove anni fa a seguito di tre diverse ispezioni dei funzionari del Provveditorato lombardo dell’amministrazione penitenziaria che avevano rilevato diverse anomalie nella tenuta delle scritture contabili. Nei movimenti di bilancio degli anni antecedenti all’indagine erano infatti emerse forniture di materiali e servizi, regolarmente pagati dalle casse del carcere ma che in via Poma non si erano mai viste. Per lungo tempo inoltre, sempre secondo l’accusa, erano sparite anche derrate alimentari riservate alla mensa dei detenuti, impianti elettronici e altri strumenti destinati alla gestione del sistema penitenziario. Questa mattina davanti al collegio dei giudici l’apertura del processo instaurato a carico dei due imputati. Tra le deposizioni anche quella di Anna Santoro. Concluse le escussioni di giornata la seduta è stata aggiornata a marzo.