PEGOGNAGA – L’acqua è vita e accresce il benessere collettivo. Sulla base di questa realtà non annunciata, Aqa, società del gruppo Tea, in collaborazione col Comune di Pegognaga lancia una campagna di allacciamento alla rete idrica pubblica per incentivare le utenze. Duplice l’obiettivo: l’azienda può effettuare più investimenti su rete, controlli e migliorie di qualità dell’acqua, a garanzia della salute collettiva; arricchendo la rete il Comune dispone di ulteriore presupposto incentivante insediamenti produttivi, con ricaduta economica. Per accrescere l’interesse di nuovi utenti azienda e Comune hanno deciso che dal 1° gennaio al 31 luglio ‘24 il costo dell’allacciamento all’acquedotto pubblico sarà a costo zero per i cittadini. La proposta sarà illustrata alla popolazione il 15 novembre, ore 18,30, in sala civica, da sindaco ed esperti Aqa. Dall’allacciamento di nuovi quartieri a Polesine trae beneficio Gonzaga, territorio sul quale sarà completata la rete. Tutte novità illustrate in conferenza stampa a Pegognaga da Matteo Zilocchi sindaco, Fulvio Renusi capogruppo di minoranza, Giovanna Pesente amministratrice delegata di Aqa, Eleonora Campanelli responsabile laboratorio analisi dell’azienda. «Ringrazio Aqa-Tea – ha detto Zilocchi – per questa nuova proposta di allacciamento, dopo quella del 2016. L’obiettivo è di rendere più capillare la rete, anche per assecondare sul territorio nuovi investimenti come da piano d’ambito». Renusi «Opera che abbiamo sollecitato in tutti questi anni tramite interpellanze, per una campagna di convincimento. Sono pienamente soddisfatto». Pesente «Iniziativa concomitante con un intervento importante nell’ambito provinciale che porta l’acqua da Polesine a Gonzaga; riguarda una parte dell’abitato di Polesine e il completamento della rete sul territorio di Gonzaga. Interventi che hanno costi onerosi. Per allacciare Polesine e Gonzaga il costo è stato di 900 milioni d’euro. Ma hanno ricaduta sul territorio. A Pegognaga l’acqua arriva dalla rete d’interconnessione di Suzzara e Motteggiana, sui cui territori funzionano due impianti di potabilizzazione. Sull’impianto di Suzzara sono stati fatte migliorie atte ad elevare qualità e salubrità dell’acqua». Campanelli «Distribuiamo acqua di grande qualità, sottoposta a continui e constanti controlli. La propensione a continuare ad utilizzare l’acqua del proprio acquedotto privato non dà garanzia di sicurezza di salubrità né nei confronti di se stessi, né nei riguardi della collettività. Noi facciamo controlli settimanali su tutti gli impianti e controlli capillare su tutti i territori serviti».
Riccardo Lonardi