PEGOGNAGA – Colpa del coronavirus o di una mancata programmazione? Il quesito non é di poco conto nello stabilire le ragione della stallo nell’utenza dell’essenziale complesso di impianti sportivi comunali di Pegognaga, quali sono le piscine, fruite da popolazione scolastica, gruppi sportivi anche del circondario, utenti a fini terapeutici e gruppi a scopo ludico.
Il contratto di gestione degli impianti é infatti scaduto il 12 febbraio, ma il nuovo esecutivo comunale, per non creare il vuoto gestionale determinato dai tempi tecnici per l’indizione di un bando di gara, ha offerto una proroga fino all’8 giungo alla società gestrice Sport Management. Sennonché Regione Lombardia, in accordo con il Ministero della Salute, il 23 febbraio impone di fatto la chiusura di scuole, chiese e impianti sportivi. Evento intuibilmente che già di per sé si traduce in danno economico per il gestore. I dirigenti di Sport Management infatti decidono per la rinuncia alla proposta di proroga. A questo punto non viene più fatta nemmeno la manutenzione ordinaria a deterioramento degli impianti. Prima ancora che il problema entrasse in stand-by, la minoranza di centrosinistra RiAttiviamo Pego ha ripetutamente richiamato l’attenzione dell’Amministrazione comunale con interpellanze periodiche, chiedendo fra l’altro la costituzione di una commissione di vigilanza-piscine, partecipata dalle varie società sportive operanti sul territorio, ma sollecitando anche l’indizione del bando di gara in tempo per la stagione estiva, che sotto l’aspetto gestionale é la più proficua.
“E’ innegabile – sta scritto in un’interpellanza della minoranza – che l’emergenza Covid-19 abbia comportato ritardi nelle procedure, ma il rischio della mancata apertura della piscina non é dovuto alla situazione venutasi a creare, bensì alla mancanza di programmazione dell’attuale Amministrazione. Le nostre interpellanze presentate a settembre e a novembre sono rimaste inascoltate”. Prosegue poi “Il bando per la nuova gestione, fatto in piena emergenza, parte già col piede sbagliato per una richiesta economica troppo alta, rischiando di non avere offerenti. Cultura, sport e sociale non devono avere utili, essendo servizi per la comunità”. In proposito la Consigliera Teresa Morbio, che affiancata dal segretario del Pd di Pegognaga Marco Carra, ha indetto una conferenza stampa, ha sottolineato «Da madre preoccupata che mio figlio imparasse subito a nuotare, abitando vicino ad un bugno pericoloso, oggi mi sto battendo da cittadina affinché gli impianti siano presto riaperti proprio perché é impensabile che rimangano inutilizzati essendo ormai il nuovo esercizio vitale. Perciò mi pare eccessivo riproporre la cifra di 18mila euro annuale per la loro gestione, di fronte alla certezza di una stagione gestionalmente infruttifera». «Lungi da noi – ha sottolineato Carra – attizzare una polemica, intenzionati come siamo nel voler offrire all’Amministrazione una collaborazione proficua, magari nella ricerca di una soluzione rapida anche con il consulto in videoconferenza delle varie associazioni sportive. Tanto più che su Facebook diversi concittadini si sono offerti per eseguire la manutenzione ordinaria degli impianti, altresì in rispetto dei residenti contigui».
Riccardo Lonardi