Il pegognaghese Renzo Falavigna ricorda la tragedia dell’Heysel che lo sfiorò. “Mai più”

Renzo Falavigna di fronte al monumento reggiano ai tifosi caduti all'Heysel 35 anni fa

PEGOGNAGA – Il tifo calcistico é fatto di esplosioni di gioia, di momenti di amarezza, ma in qualche caso anche di momenti di vera tristezza.
«Da fedelissimo juventino – dice Renzo Falavigna di Pegognaga – non posso dimenticare quel tragico 29 maggio 1985, quando nello stadio belga Heysel anziché gioire per la prima vincita di Coppa Campioni della mia squadra del cuore, piansi per i 39 tifosi che ci hanno rimesso la vita. Io era là a vivere quella tragedia. E ringrazio il Signore per essere stato sfiorato personalmente dalla sciagura. Ma ancor oggi, a 35 anni di distanza, gli occhi mi si riempiono di lacrime avendo visto scomparire degli amici di Reggio Emilia, coi quali ho raggiunto il Belgio ad assistere alla disputa della Juve con i Redes del Liverpool. A loro infatti e a tutti gli juventini deceduti all’Heysel é dedicato il monumento eretto appunto a Reggio, di fronte al quale io sono ritratto. Questi fatti non dovranno mai più accadere, perché lo sport deve essere inno di vita».

Riccardo Lonardi