“Siamo stati a Betlemme e abbiamo contemplato la culla del Principe della pace”. Con queste parole, cariche di significato, il vescovo di Mantova Marco Busca ha aperto il suo intervento dalla Terra Santa, dove sta partecipando insieme agli altri vescovi lombardi a un pellegrinaggio che si concluderà domani 30 ottobre. Un viaggio segnato dalla preghiera, dall’incontro con le comunità locali e da intensi momenti di condivisione, in una terra ancora profondamente ferita.
Il pellegrinaggio è iniziato il 27 ottobre con il volo da Milano e la celebrazione della Santa Messa presieduta da monsignor Francesco Beschi nella chiesa dei Melchiti a Gerusalemme. La prima giornata è stata dedicata all’ascolto delle testimonianze di religiosi, religiose e laici italiani impegnati da anni nei luoghi santi, testimoni silenziosi di una presenza che resiste e costruisce ponti. Ieri i vescovi hanno visitato alcune realtà sociali sorte per sostenere le fasce più fragili della popolazione. Tra i momenti più toccanti, la visita alle comunità beduine nei pressi di Gerusalemme, dove le suore comboniane si prendono cura di una scuola per l’infanzia e di un centro dedicato alle donne.
Profonda anche la testimonianza di due padri, uno israeliano e uno palestinese, membri dell’associazione “Parents Circle”, che promuove percorsi di riconciliazione. Entrambi hanno perso le figlie in episodi di violenza legati al conflitto – una in un attentato suicida di Hamas, l’altra colpita dall’esercito israeliano. Nonostante il dolore, hanno scelto di unirsi in un’amicizia sincera, che ha trovato ascolto anche da parte di Papa Francesco. “A motivo di questo dolore si sono accumunati non dentro al sentimento della vendetta e dell’odio ma in una alleanza di pace per potersi comprendere e non aggredire a motivo di quel dolore che avevano dentro. Una testimonianza la loro molto toccante che fa vedere come il dolore può essere trasformato in una sollecitudine più alta e più umana”, ha commentato il vescovo Busca.
La giornata odierna si è rivelata altrettanto densa e significativa. I vescovi si sono recati in mattinata in Cisgiordania, nel villaggio di Tayibe, per poi fare ritorno a Gerusalemme, dove hanno incontrato alcuni giornalisti che operano in Terra Santa. In seguito, hanno fatto visita alla comunità dei cristiani di lingua ebraica, realtà molto significativa per il dialogo interreligioso. La giornata si è poi conclusa con una veglia di preghiera e con la celebrazione eucaristica nella basilica del Getsemani, luogo simbolo dell’agonia di Cristo e della speranza che rinasce anche nel buio. Un pellegrinaggio che si fa dunque esperienza concreta di vicinanza e solidarietà, in una terra che continua a invocare pace e giustizia.
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