ROMA – “Mentre l’epidemia rischia di raggiungere nuovi territori, manca ancora l’atto formale di proroga del Commissario straordinario alla peste suina africana e si accumulano ritardi nell’implementazione della filiera degli abbattimenti, con Aziende Sanitarie Locali impossibilitate a svolgere i controlli”. “Per queste ragioni – spiega la deputata PD Antonella Forattini, componente della Commissione Agricoltura “giudichiamo insufficienti e insoddisfacenti le risposte fornite dal Governo alla nostra interrogazione sulle misure che l’esecutivo intende adottare per favorire il depopolamento dei cinghiali selvatici e per assicurare la tutela del patrimonio suino nazionale, le esportazioni, il sistema produttivo nazionale e la relativa filiera”.
Dopo aver contagiato 15.400 cinghiali e quasi 1.4000 suini, causando l’abbattimento di 46.000 maiali, l’epidemia minaccia ora di raggiungere il distretto di Langhirano. “Bisogna rimuovere gli ostacoli burocratici che rallentano l’attuazione del piano straordinario, mettendo i territori nelle condizioni di agire” continua Forattini “la strategia del Governo, rimasto sordo alle proposte delle Regioni e delle associazioni venatorie, si sta rivelando inefficace”.
Secondo Forattini, il modello da assumere a riferimento è quello dell’Emilia Romagna, che ha messo a punto una propria strategia, consistente in attività di depopolamento localizzato, incremento della biosicurezza nelle aziende zootecniche con bandi fino a 9 milioni di euro, rimborso delle spese per la recinzione antintrusione e per la realizzazione di piazzole per la disinfestazione degli automezzi e delle zone filtro.
Nel frattempo, la filiera sconta un danno enorme sui mercati internazionali: “tutti i Paesi extra Unione Europea hanno chiuso le importazioni” ricorda Forattini “per riabilitare le importazioni dall’Italia serviranno due anni dal ritrovamento dell’ultima carcassa positiva alla peste suina, per poi attendere altri due anni per completare l’iter di riqualificazione”.