MANTOVA – Alcune osservazioni sui nuovi ambiti estrattivi nel comune di Roverbella e la condivisione di considerazioni e proposte sul dimensionamento dei fabbisogni estrattivi sul territorio mantovano. Di questo si è parlato nel corso dell’incontro del Comitato tecnico consultivo regionale per le attività estrattive sulla proposta di nuovo Piano cave della Provincia di Mantova, svoltosi in videoconferenza.
“Quanto proposto dal nostro ente – sottolinea il vice presidente della Provincia Paolo Galeotti con delega alla pianificazione e cave – esce sostanzialmente confermato salvo alcune modifiche tecniche e riparametrazioni che ci sono state chieste ed abbiamo recepito ma che non cambiano la struttura generale del nuovo Piano cave da noi presentato. Tutto quanto era di nostra competenza è stato fatto e la struttura tecnica della Regione non ha sollevato particolari criticità. Stiamo scontando una dilatazione nei tempi di approvazione che l’emergenza Covid ha allungato ulteriormente ma ora auspichiamo un’accelerazione nelle procedure”.
A Palazzo di Bagno c’è quindi soddisfazione per il lavoro fatto: “confidiamo adesso in una approvazione tempestiva da parte della giunta presieduta dal Governatore Fontana – continua Galeotti -. Soprattutto alla luce del cosiddetto Piano Marshall per la Lombardia promosso dalla Regione in tema di infrastrutture. La realizzazione di nuove opere pubbliche è strettamente correlata al piano cave e alla regolamentazione dell’attività estrattiva in una determinata area”.
Entrando nel dettaglio dei lavori del Comitato tecnico tenutosi a Milano alcuni giorni fa, sono state evidenziate le criticità segnalate dalle associazioni di categoria e in parte già accolte dalla Provincia in risposta alle osservazioni presentate in sede di VAS.
All’entrata in vigore del Piano continueranno a mantenere efficacia le autorizzazioni in essere, che potranno essere prorogate sino all’approvazione dei nuovi progetti d’ambito, così da garantire quantitativi minimi di materiale per l’attività edilizia. Per quanto riguarda gli ambiti estrattivi individuati e le volumetrie complessive, sono state effettuate poche rettifiche che lasciano di fatto inalterato il fabbisogno decennale già definito nel piano stesso.
La proposta di Piano adottata dal Consiglio provinciale il 20 settembre 2018, era stata trasmessa alla Regione l’1 ottobre 2018. Con il nuovo Piano Provinciale Cave si intende considerare il territorio, l’ambiente e il paesaggio, nella loro globalità come risorse da salvaguardare e rispetto alle quali verificare i possibili effetti derivanti da interventi antropici. La seduta conclusiva del Comitato Tecnico consultivo chiude l’istruttoria tecnica regionale e avvia il piano verso l’iter politico-amministrativo, che comporta il passaggio attraverso la Giunta e il Consiglio Regionale.