BASSO MANTOVANO/OGLIO PO – La piena del Po si avvicina al Mantovano: i nostri territori vanno verso la terza soglia di criticità (rossa) proprio nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Le previsioni sono chiare: tra Borgoforte e San Benedetto Po il colmo di piena è atteso tra domenica notte e le prime ore di lunedì, con livelli stimati tra i 7 e gli 8 metri sopra lo zero idrometrico. A monte, a Cremona, il Po è salito di 4 metri nell’ultimo giorno e mezzo, così come Casalmaggiore e Boretto. Ora il fronte si sposta verso il cuore del Mantovano, dove le amministrazioni locali stanno attivando le misure previste dai piani di emergenza. I livelli sono simili alla piena vissuta nello scorso autunno. Tuttavia una differenza c’è: questa vedrà un deflusso comunque più veloce nelle nostre zone, anche perché non ci saranno rigurgiti da parte del Secchia, i cui livelli in questo momento non sono critici.
VIADANA IN ALLERTA ROSSA: CHIUSE LE GOLENE E IL PONTE DI BARCHE SULL’OGLIO
A Viadana, tra le località mantovane già in allerta rossa, sono già scattate in mattinata le ordinanze: stamattina il livello ha raggiunto i 3,85 metri. Dalle 11.30 di sabato 19 aprile sono in vigore i divieti di accesso alle zone golenali del Po e dell’Oglio, estesi anche alla navigazione con natanti e all’attività venatoria, sia nelle golene aperte che in quelle chiuse. L’ordinanza impone lo sgombero immediato abitazioni situate nelle aree golenali, in particolare in via Argine Oglio (sponda destra) e via Po (sponda sinistra). Chiuso dalla Provincia il ponte di barche sull’Oglio.
Il personale comunale, assieme ai volontari della Protezione Civile, è al lavoro per informare direttamente i residenti interessati e per posizionare la segnaletica necessaria. La situazione ha già portato alla chiusura del ristorante “Da Bortolino”, punto di riferimento noto della zona golenale, ora totalmente interdetto per motivi di sicurezza.
BORGOFORTE: CHIUSE DALLE 21 LE VIE AL PONTE E FORNACE
A Borgo Virgilio l’allerta entrerà nel vivo in serata. “C’è un’ordinanza permanente che scatta automaticamente quando l’acqua supera determinati livelli – ha spiegato il sindaco Francesco Aporti – e da stasera alle 21 scatterà la chiusura di via al Ponte e via Fornace, subito dopo la curva a gomito”.
Chiusa lungo quel tratto la storica trattoria “Bigiolla”. Il titolare Dario Corradi, 55 anni, una vita passata sulle rive del fiume, già da oggi pomeriggio ha cominciato a mettere in sicurezza mobili e macchinari. Oggi il locale era rimasto aperto e aveva accolto regolarmente i clienti, ma già dalle prime ore del mattino Corradi ha iniziato a prendere precauzioni, aprendo alcune porte per evitare che l’acqua le rovinasse.
“Il fiume fa quello che deve fare – ha raccontato Corradi – ma una piena proprio a Pasqua e Pasquetta era l’ultima cosa che ci voleva. Avevo circa 350 prenotazioni in due giorni e ho dovuto disdire tutto. Alcuni clienti si sono anche arrabbiati: mi hanno detto che avrei dovuto avere un piano B. Ma dove le metto 300 persone. La sicurezza di bambini e famiglie viene prima di tutto”.
Nonostante tutto, Corradi affronta queste situazioni sempre con la tranquillità di chi conosce il comportamento del Po. All’interno della trattoria, infatti, c’è un idrometro artigianale con le date e i livelli raggiunti dalle precedenti piene: 1994, 2000, 2002, 2009, 2014. “Non dico che ci si abitui – conclude- ma ci si organizza. Le piene fanno parte della vita qui”.
SAN BENEDETTO: GIA’ IN MATTINATA GLI SGOMBERI DELLE GOLENE APERTE
Anche a San Benedetto Po in mattinata sono scattate le ordinanze, firmate dal sindaco Roberto Lasagna, per lo sgombero delle golene aperte, zone in cui sorgono anche i ristoranti “Il Capitano” e “Il Faro”, entrambi costretti a chiudere proprio nei giorni di Pasqua, uno dei momenti più importanti per la stagione.
Abbiamo raggiunto Il Faro, locale destinato purtroppo ad essere parzialmente allagato: oggi pomeriggio i proprietari hanno sgomberato il ristorante. Subentrati nel 2024, sono già alla loro seconda piena. Paolo Dalla Rovere 59 anni, e i suoi collaboratori erano intenti a sistemare sacchi di sabbia sulla scalinata che porta al piano rialzato del locale. L’area bar con i vari tavolini è stata liberata. Caricati su un camioncino frigoriferi e bevande. Anche qui c’è amarezza per aver perso un’occasione di incasso come il periodo pasquale. “Avevamo ricevuto molte prenotazioni tra Pasqua e Pasquetta, circa 150 che però abbiamo dovuto disdire. Purtroppo questa pena arriva in un periodo delicato per noi. Sono eventi inaspettati che però dobbiamo fronteggiare. Il ristorante “Il Faro” esiste da 60 anni: anche i vecchi proprietari avevano vissuto queste esperienze: quando sarà tutto finito torneremo qui a ripulire e a far partire nuovamente l’attività”.