RIVAROLO MANTOVANO – È arrivata in questi giorni la pietra d’ inciampo per ricordare Aldo Milla. Erano stati l’Anpi Mantova-Comitato provinciale” Renato Sandri” e l’ Anpi Viadanese “Lucia Sarzi”, in accordo con la Fondazione Sanguanini e un gruppo di cittadini, a inoltrare domanda al sindaco di Rivarolo Mantovano per poter posare una pietra d’ inciampo in memoria di Aldo Milla, classe 1896, che fu arrestato il 15 gennaio 1944 e venne ucciso ad Auschwitz il 10 aprile 1944.
La deportazione e la successiva uccisione di Aldo Milla sancì l’estinzione della comunità ebraica che aveva popolato il territorio di Rivarolo Mantovano fin dai primi anni del 1500, integrandosi perfettamente con il resto della comunità.
Fu una presenza importante quella della comunità ebraica per il tessuto sociale, testimoniata dall’intitolazione della piazza del paese a Giuseppe Finzi, patriota risorgimentale.
“Per poter ricevere la pietra d’ inciampo, che portasse impresso il nome di Aldo Milla è stata inviata richiesta all’artista tedesco Gunter Demnig. La pietra d’ inciampo, Stolperstein in tedesco, verrà posta davanti all’antica abitazione di Milla a Rivarolo Mantovano. Questa è un blocco di pietra, ricoperto da una piastra di ottone che riporta il nome, l’anno di nascita, il nome del campo di concentramento, la data dell’arresto e quella della morte del deportato. Nasce da un’idea di Demnig per contrastare l’oblio sulla tragedia delle deportazioni nei campi, a memoria di uno dei periodi più bui della storia dell’umanità” spiegano dall’Anpi.
“Hanno espresso parere favorevole a procedere i familiari superstiti: Diamantina Baranes, moglie del nipote di Aldo Milla, Emilio Foa, sopravvissuto ad Auschwitz, (dove trovò invece la morte sia suo zio Aldo Milla che il padre Anselmo Foa) e la nipote Jacqueline Arbib, della Comunità Ebraica di Roma. La pietra d’ inciampo, che è arrivata, ha creato commozione tra i parenti e in coloro che credono importante radunarsi attorno ad essa, nel Giorno della Memoria. C’è un antico detto che recita: l’essere umano è l’unico essere che riesce ad inciampare per due volte nella stessa pietra. Le pietre d’inciampo servono appunto per evitare di inciampare nello stesso errore” concludono dall’Anpi