Piscina Dugoni: “caldo africano, vasche chiuse, sicurezza a rischio e disagi”. Baschieri: “il Comune intervenga”

La piscina Dugoni ha riaperto i battenti. Dal 21 giugno partono i corsi

MANTOVA – In un inizio estate caratterizzato da temperature elevate e dalla ricerca di refrigerio da parte di molti cittadini, la piscina comunale “Dugoni” di Mantova si trova al centro di una polemica relativa a servizi ridotti, carenza di personale e interventi strutturali poco tempestivi. A sollevare il caso è Pierluigi Baschieri, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, che raccoglie le lamentele dei cittadini e denuncia una gestione deficitaria dell’impianto da parte della società spagnola Forus. Secondo Baschieri, il ridimensionamento dell’offerta rispetto agli anni precedenti, unito ai disagi legati ai lavori in corso e alla sicurezza, compromette la funzione sociale dell’unico impianto natatorio pubblico della città.

“Corre l’obbligo di ricordare che la “Dugoni” è l’unica piscina comunale della città dove tanti mantovani non iscritti ai vari circoli esclusivi e privati trovano un po’ di refrigerio e relax durante l’estate. In questi giorni ho ricevuto diverse segnalazioni per i disservizi  derivanti dal fatto che solo una piscina sulle quattro esistenti è aperta al pubblico con buona pace degli utenti che possono nuotare esclusivamente nella vasca da 50 m e la cui profondità va dai due a cinque metri. Non proprio comoda per le famiglie con minori al seguito e nemmeno per chi non gode di particolari abilità nel nuoto, a ciò si aggiunge l’affollamento nella vasca olimpionica con consequenziali timori per l’igiene e la salubrità pubblica” spiega Baschieri che continua: “Le vasche di minori dimensioni, le più gettonate,  quelle ludiche  per i più piccoli e quelle “intermedie” sono off-limits. Le ragioni di tale scelta dipendono dal gestore dell’impianto, la società spagnola Forus che ha acquisito nell’estate del 2021 il ramo d’azienda di Sport Management vista la precaria situazione economica e finanziaria dell’impresa veronese alle prese con un concordato preventivo. Un subentro contrattuale dietro all’impegno di riqualificare l’impianto natatorio di viale Monte Grappa entro il 2030, data di conclusione della concessione comunale. Sta di fatto che solo nei giorni scorsi gli utenti e gli abbonati hanno scoperto che la Dugoni è accessibile solo in minima parte rispetto alle sue consuete potenzialità e rispetto a quanto offerto nelle estati scorse, per di più le motivazioni a tali limitazioni sarebbero da ricondursi nella carenza di personale disponibile ed, in particolare, degli assistenti ai bagnanti. La mancanza di bagnini pregiudicherebbe la sicurezza dei molti cittadini che frequentano l’impianto comunale  tanto da chiudere tre piscine su quattro”.

“Non è finita, nei giorni scorsi sono comparsi diversi container posizionati negli spazi verdi della Dugoni che a detta di molti dovrebbero essere destinati a servizi igienici e spogliatoi vista l’esigenza del concessionario di riqualificare le strutture interne all’impianto natatorio prima dell’inizio dell’autunno. La decisione di avviare i lavori nel pieno della stagione estiva, in cui la piscina raggiunge la sua massima frequentazione, fa storcere il naso agli habitué. Problemi su problemi che si vanno ad aggiungere ai continui furti all’interno ed all’esterno degli spazi della piscina ed alla richiesta di sicurezza da parte degli utenti che vorrebbero più attenzione da parte del gestore . Impossibile non appellarsi al sindaco Palazzi interrogandolo se il depotenziamento dei servizi offerti dalla piscina comunale Dugoni fosse stato condiviso con il Comune di Mantova e se sia intenzione dello stesso ente comunale, in qualità di concedente, intervenire per rispristinare la qualità delle prestazioni erogate in questa torrida estate a favore dell’utenza” conclude il capogruppo di Forza Italia.