Più 111% di decessi nel mantovano da inizio epidemia. Circa 450 morti Covid. Forattini: non gestita l’emergenza nelle Rsa. Dimessi, mancano le strutture

MANTOVA – Un incremento del numero dei decessi del 111% in provincia di Mantova dal 23 febbraio al 4 aprile 2020 rispetto alla media dei morti dello stesso periodo tra il 2015 e il 2019. E’ quanto emerge dall’indagine statistica effettuata dal Consigliere Regionale Pd Samuele Astuti, professore a contratto dell’università LIUC, con il supporto di Massimo Cavallin, docente presso lo stesso ateneo, per l’analisi statistica sulla base dei dati ufficiali pubblicati da Regione Lombardia e resi disponibili da Istat.
Nella tabella viene proposta, proprio a partire dai dati Istat la mortalità e letalità prendendo in considerazione un campione di comuni, valutando il periodo che va dal 23/02 al 04/04 per gli anni che vanno dal 2015 al 2020.
Vengono poi mostrati gli andamenti dei decessi nel campione che comprende il 75% della popolazione mantovana in comuni in cui vengono registrati il 77% dei decessi complessivi di Covid-19 nella provincia. Si può immediatamente notare l’anomalia nel 2020: il numero dei decessi è quasi il 111% in più rispetto agli anni precedenti; si è passati da una media di circa 401 decessi negli anni precedenti a 847 nel 2020. Nel campione in esame i morti ufficialmente per Covid-19 sono 236, pari a circa il 28% dei decessi registrati. Numero quest’ultimo palesamente anomalo: i decessi riconducibili a Covid-19 sono evidentemente molto più elevati, quasi certamente la quasi totalità dei 446 morti in più registrati nel periodo dell’epidemia fino al 4 aprile scorso.
Del resto questo dato collimerebbe con quelli di Ats Valpadana che evidenziano come la differenza tra i 2584 contagiati mantovani totali – 1491 attualmente positivi – 632 guariti corrisponda a 461 potenziali decessi.
Lo studio evidenzia come da inizio marzo in tutta la regione le morti inizino a crescere, con picchi settimanali spaventosi a Bergamo (oltre 800% di morti in più rispetto agli anni precedenti), Cremona (oltre il 500%), Brescia (quasi il 500%), Lodi (oltre il 400%). A livello regionale si sono registrati picchi medi di oltre il  300% nella settimana 22/03-28/03 rispetto agli anni precedenti.

“DECESSI IN LOMBARDIA COME IN NESSUNA ALTRA PARTE DEL MONDO”

“Il dato ufficiale del resto sulla mortalità da Covid19 – spiega Astuti- presenta per la nostra regione dei dati anomali (con il picco a Bergamo e Cremona) che non ha eguali in nessuna altra parte del mondo. Il ricercatore evidenzia anche che, sulla base dei dati comunicati, sembra ragionevole poter affermare che moltissimi dei decessi degli ultimi 50 giorni siano avvenuti in RSA. La politica e le azioni messe in atto dalla Regione per salvaguardare questi luoghi è stata gravemente insufficiente”

FORATTINI, PD: “SUI NUMERI PESA LA NON GESTIONE DELL’EPIDEMIA NELLE RSA. MANCANO POI LE STRUTTURE DI APPOGGIO PER I DIMESSI COVID”

“I numeri dei decessi fanno accapponare la pelle – dichiara il consigliere regionale del Pd Antonella Forattini – La Lombardia è la regione che batte ogni record in fatto di decessi. Sull’indice di mortalità pesa il non aver gestito nelle Rsa l’epidemia e purtroppo ancora oggi non ne siamo fuori, così come manca una politica di sorveglianza ed isolamento efficace sul territorio. Molte persone Covid che avrebbero bisogno di strutture di appoggio dopo le dimissioni dei reparti intensivi non sanno dove andare. Dove sono gli alberghi messi a disposizione? Perchè il reparto Covid di Viadana non è stato aperto?”

Tabella riassuntiva analisi decessi a Mantova e nel resto della Lombardia periodo 23/02-04/04 per il campione considerato

Mortalità nella provincia di Mantova dal 2015 al 2020 nel periodo 23/02-04/04

Campione di 39 comuni che copre il 75% della popolazione totale e il 77% dei morti per COVID19

Mortalità settimanale nella provincia di Mantova dal 2015 al 2020 nel periodo 12/01-04/04