Plasma, Cappellari: “se c’è una cura che può salvare vite la politica ha l’obbligo di sostenerla”

Regione Lombardia - Garante per la tutela delle persone con disabilità, approvato Progetto di Legge al Pirellone Cappellari (Lega): «Figura fondamentale per la maggior tutela delle persone con disabilità

MANTOVA – “La politica non può e non deve chiudere gli occhi sulla sperimentazione con il plasma iperimmune. All’ospedale Carlo Poma di Mantova ci sono stati importanti risultati”. A parlare è il Consigliere regionale della Lega Alessandra Cappellari che oggi ha portato in audizione in Commissione Sanità e Politiche sociali al Pirellone (collegati in video conferenza) i medici mantovani Franchini, De Donno e Grisolia con i quali si è approfondito anche il tema dell’istituzione di una banca del plasma a Mantova.
“Al Carlo Poma è stato attuato un protocollo medico con plasma iperimmune per la cura dei pazienti affetti da coronavirus – spiega Cappellari – Questa sperimentazione si è rivelata promettente nella lotta contro il covid-19 e oggi, su mia richiesta, abbiamo audito in Terza Commissione tre specialisti mantovani che hanno seguito questo percorso clinico. Il primo, Giuseppe De Donno, primario di pneumologia, ha illustrato ai presenti l’excursus sperimentale con utilizzo di plasma e citato quanto accaduto nell’intenso periodo di alto contagio; Massimo Franchini, principale co-investigator del progetto con il dottor Perotti di Pavia, ha delineato le prospettive future per la banca del plasma e Gianpaolo Grisolia, responsabile della patologia prenatale e della gravidanza, ha portato all’attenzione il caso di Pamela Vincenzi, la giovane gestante che è stata curata e guarita con plasma iperimmune”.
“Nel complesso” – continua – Cappellari – “si è trattato di un’audizione molto sentita e partecipata da tutti, con tante domande da parte dei commissari e grande passione nell’esposizione dei fatti da parte degli specialisti presenti”.
“A chi, come una consigliera regionale del Pd intervenuta ritiene che non debba essere la politica a decidere quale sia la cura più appropriata per fronteggiare l’epidemia di covid – verso la quale per inciso il suo partito al Governo sinora ha saputo fare ben poco – rispondo che la politica non decide la cura ma ha il dovere di ascoltare i medici: ricordo che abbiamo di fronte un virus che ancora non conosciamo e se c’è una cura che può contribuire a salvare vite la politica ha l’obbligo di sostenere questa strada”, prosegue il consigliere leghista che conclude: “La politica non decide alcun percorso clinico ma semmai ha l’obbligo di non chiudersi verso alcun tipo di cura. Per questo motivo è giusto e doveroso che si sostenga ovunque la sperimentazione con il plasma, dato che si tratta di una terapia che può  salvare vite, come dimostra il protocollo sanitario messo in atto in questi mesi a Mantova, con risultati eccellenti. Su questi dati non si può chiudere gli occhi”.