Ponte di S. Benedetto Po, “lo stallo non è per i soldi che mancano ma per questioni giuridiche legate all’appalto”

Ponte di San Benedetto, Anac:

SAN BENEDETTO PO – A San Benedetto Po il malumore è è tornato a farla da padrone alla luce del nuovo stop alla realizzazione del nuovo ponte. Si attende con impazienza l’incontro pubblico di venerdi sera, che prenderà il via alle 20,30 presso l’ex Biblioteca monastica, per avere finalmente delle risposte dal presidente della Provincia Carlo Bottani, dal consigliere regionale Alessandra Cappellari e dai sindaci di San Benedetto Roberto Lasagna e di Bagnolo San Vito Roberto Penna.
Il contratto tra Provincia, stazione appaltante, e Toto Costruzioni per la parte del ponte in golena non è ancora stato firmato.
Mancano di certo 6 milioni di euro, probabilmente anche 7 secondo le ultimissime versioni, quelli che Toto chiederebbe in più rispetto ai 14 milioni di cui si era sempre parlato nei mesi scorsi, rincaro dovuto all’aumento dei costi delle materie prime. I soldi si potrebbero trovare, dicono da San Benedetto coloro che, a vario titolo, stanno seguendo da vicino la partita del ponte secondo i quali la Provincia avrebbe in cassa 3,5 milioni di euro stanziati appositamente per opere per i ponti del territorio. A questi se ne potrebbero aggiungere altri 2,5 milioni, cifra che è la somma delle opere viabilistiche che la Regione avrebbe in programma di realizzare una volta completato il ponte: una rotatoria, una nuova strada e una pista ciclopedonale. Sono soldi vincolati alla realizzazione di quelle opere, ribattono tanto dalla Provincia che dalla Regione, ma a San Benedetto si fa un discorso che è quantomai logico: “cosa conta avere i soldi per una nuova rotatoria che dovrebbe servire a rendere il traffico più fluido una volta che sarà finito il ponte se questo non sarà realizzato?”. Il ragionamento effetivamente non fa una piega.
Ribaltiamo ancora una volta il discorso agli Enti superiori competenti e così si viene a sapere che il problema “non sarebbe economico” o meglio prima che economico “sarebbe di natura giuridica” e legato proprio alle regole dell’appalto. In poche parole l’aumento dei costi dei lavori (da non confondere con l’aumento di 6-7 milioni di euro del quadro economico complessivo che al suo interno contempla oltre ai lavori altre voci come la progettazione e l’Iva) sarebbe ad oggi superiore al 50% dei 24 milioni di euro del costo dei lavori del ponte in alveo. Per procedere all’affidamento diretto alla Toto bisogna che il contratto per il ponte in golena preveda quindi un costo dei lavori non superiore ai 12 milioni di euro, altrimenti l’appalto deve invece andare a gara. In questo caso i tempi di realizzazione del ponte si allungherebbero di molto, probabilmente di diversi anni.
Gli Enti promettono che stanno lavorando su tutti i fronti per trovare una soluzione e annunciarla venerdì sera all’incontro pubblico. A questo punto non resta che attenderla.