MANTOVA – Negli anni era arrivato ad avere intestate ben 239 macchine che tuttavia non ha (avrebbe) mai venduto. Mezzi che però, invece di essere potenzialmente esposti per la vendita, sono in circolazione sull’intero territorio nazionale e di fatto nella piena disponibilità di terze persone, intenzionate a rimanere occulte, al fine di poter mascherare i propri spostamenti, evadere le tasse e non preoccuparsi di pedaggi autostradali o multe di autovelox, ovvero per commettere reati e rendere più difficili le attività di indagine da parte delle forze di polizia.
Un meccanismo che negli ultimi due anni è stato oggetti delle indagini svolte dalla Sezione Radiomobile di Mantova, in collaborazione con svariati comandi carabinieri di tutta Italia e di alcune Polizie Locali: un’operazione che ha consentito di raccogliere una notevole quantità di informazioni sui reali utilizzatori e proprietari di fatto di questi veicoli fantasma e giungere quindi al sequestro, ai fini della confisca, di circa un centinaio di auto che sono state anche radiate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Il tutto con la conseguente denuncia di un uomo italiano, classe 38, parrucchiere e con attività secondaria (quantomeno sulla carta) la compravendita di autoveicoli, ritenuto responsabile di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello stato continuati.