Prima campanella per 40 mila studenti mantovani. Ecco le parole chiave per il rientro a scuola

Prima campanella per 40 mila studenti mantovani. Ecco le parole chiave per il rientro a scuola

MANTOVA – Rientro a scuola oggi per circa 40 mila studenti mantovani, la maggior parte dei quali non torna sui banchi dallo scorso febbraio quando è scoppiata l’emergenza Covid ed è iniziata la didattica a distanza.
Le norme anti Coronavirus hanno cambiato radicalmente le modalità con cui si starà in classe, ed è nato così un nuovo vocabolario che tutti devono conoscere per affrontare al meglo l’anno scolastico 2020/21.

Temperatura

Come controllare se gli studenti hanno la febbre? Il report dell’Istituto Superiore di Sanità dal titolo ‘Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia’ chiarisce che ogni mattina saranno i genitori, a casa, a misurare la temperatura del figlio prima di andare a scuola. Mentre in caso di malore in classe, il compito spetterà al personale scolastico individuato, “mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto e che andranno preventivamente reperiti”. La soglia limite è 37,5 gradi.

Mascherine 

A scuola, come ha recentemente chiarito il Comitato tecnico-scientifico, si dovranno indossare le mascherine (preferibilmente le chirurgiche) negli spazi comuni e negli spostamenti (per andare alla cattedra o in bagno, ad esempio), mentre possono essere rimosse “in condizioni di staticita'”, quindi seduti al banco, se c’e’ il rispetto della distanza di almeno un metro. Da evitare le situazioni che possono portare alla diffusione di aerosol, come il canto.
Il Cts sottolinea in ogni caso che “l’uso delle mascherine è solo una delle misure di prevenzione che devono essere implementate in ambito scolastico in una corretta associazione con tutte le altre misure già raccomandate al fine limitare la circolazione del virus (es. igiene dell’ambiente e personale, ricambio d’aria, sanificazione ordinaria…)“.
In presenza di alunni disabili, se la disabilità non è compatibile con l’uso continuativo della mascherina, non sarà necessario indossarla.
Nelle scuole dell’infanzia per i bambini sotto i 6 anni non è previsto l’uso delle mascherine che invece saranno indossate dal personale non essendo sempre possibile garantire il distanziamento, vista l’eta’ degli alunni e la loro necessita’ di movimento.

Sintomi

Il sintomo principale a cui prestare attenzione è la febbre: con oltre 37,5 gradi il bambino deve rimanere a casa, e i genitori contattare il pediatra di famiglia.
Ma anche a tutti gli altri sintomi “sospetti”: nei bambini tosse, cefalea, sintomi gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea), faringodinia, dispnea, mialgie, rinorrea/congestione nasale; nei più grandi brividi, tosse, difficolta’ respiratorie, perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), rinorrea/congestione nasale, faringodinia, diarrea. Uno spettro molto ampio, che ha fatto lanciare ai pediatri l’allarme: il rischio e’ che nel giro di un mese le classi siano vuote o quasi.

Contagio

L’operatore scolastico che viene a conoscenza di un alunno sintomatico deve avvisare il referente scolastico per Covid-19, che ogni istituto deve avere, il quale a sua volta telefona ai genitori. Il bambino va ospitato in una stanza dedicata o in un’area di isolamento.
Dovrà essere dotato di mascherina chirurgica chiunque entri in contatto con il caso sospetto, compresi i genitori che si recano in Istituto per condurlo presso la propria abitazione. I genitori poi devono contattare il pediatra o il medico di famiglia per la valutazione clinica (triage telefonico) del caso.
Il medico, in caso di sospetto Covid (ma con un range cosi’ vasto di possibili sintomi il sospetto e’ praticamente automatico) il medico richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica all’Ats, che provvede all’esecuzione del tampone e all’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti. Se il test e’ positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della scuola nella sua parte interessata.
Per il rientro a scuola bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi), con due tamponi negativi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Il referente scolastico COVID-19 deve fornire al DdP l’elenco dei compagni di classe nonche’ degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi.
Tutti i contatti saranno posti in quarantena per 14 giorni dall’ultimo contatto con il caso positivo. Se invece il caso sospetto si rivela negativo, il bambino deve rimanere a casa, ovviamente, fino a guarigione clinica e puo’ rientrare solo con un nuovo test negativo.

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