MANTOVA – Ieri, 20 aprile, una delle fasi dibattimentale del processo a carico del primario del reparto di Oncologia del Carlo Poma, Maurizio Cantore, del suo vice Roberto Barbieri e Maria Donatella Zamagni. Omicidio colposo, lesioni aggravate con l’ipotesi di procedure diagnostiche e terapeutiche inadeguate, falso in atto pubblico e violazione delle norme sulla privacy, sono questi i reati contestati, a vario titolo, ai sanitari nei confronti dei quali la Procura aveva individuato responsabilità, ancora da dimostrare, relative alla morte e lesioni arrecate a quattro pazienti nel periodo che va da febbraio 2014 a febbraio 2017. Le indagini era partire da segnalazioni fatte da altre due oncologhe che contestavano il fatto che i colleghi avessero scelto medicinali e modalità di cura a basso costo per l’azienda a fronte, al contrario, di un alto rimborso da parte della Regione. In Tribunale ieri, quindi, è stata sentita una di queste dottoresse che ha dichiarato che le decisioni circa le terapie da somministrare ai pazienti fossero prese direttamente dal primario Cantore e non collegialmente. Il prossimo 15 giugno toccherà quindi ai consulenti delle difese deporre in aula.
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