Provincia, Torchio capogruppo d’opposizione: “Bisogna dare risposte alla comunità”

MANTOVA – Il gruppo Mantova Provincia Unita, che in Consiglio Provinciale raggruppa le forze di centrosinistra e di alcune componenti civiche, ha eletto a capogruppo il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio. Amministratore di grandissima esperienza, Torchio, 74 anni, è stato in passato sindaco di Spineda per tre mandati, presidente della provincia di Cremona dal 2004 al 2009 e deputato per due legislature tra gli anni ’80 e ’90 nelle file della DC nonché presidente dell’Anci, tra i tanti incarichi ricoperti.

“Sono fiero di aver ricevuto il mandato per guidare questo gruppo, in una stagione difficile, nella quale sarò impegnato a ribadire le tesi della minoranza: un gruppo di persone rappresentative dei territori – spiega Torchio – che porteranno avanti con grande dignità e forza le questioni del territorio. Lo faremo in una visione dinamica, attiva, per lo sviluppo delle relazioni, delle infrastrutture, delle economie, dei rapporti nella nostra società, che ha bisogno di atti concreti. Vogliamo essere portatori della speranza e dell’impegno con il fine ultimo dello sviluppo del territorio. Non ci sottrarremo al confronto: il nostro, benché mediato dal voto degli amministratori, è un mandato popolare, perché siamo al lavoro per dare risposte a tutta la comunità”.

Poi Torchio mette sul piatto alcune questioni che saranno centrali nel prossimo mandato provinciale: “Non si possono vendere alcune questioni – prosegue – come quella del polo dell’idrogeno o alla linea per Peschiera, quando non hanno nemmeno il cappello. Bisogna dire le cose quando sono mature: ecco perché una politica di sviluppo del territorio deve preoccuparsi delle aree deboli”. “Nel Destra Secchia e nell’Oglio Po i piani da parte di Regione devono essere adeguatamente finanziati. Siamo terra d’acqua, con tutto quel che ne consegue – spiega Torchio -, bisogna perseguire la politica delle manutenzione delle infrastrutture: ci sono i ponti, le strade, c’è da considerare la fragilità del territorio. I mille chilometri di strade provinciali, le statali, le autostrade debbono essere al centro dell’impegno della Regione più potente e forte d’Italia. Non dobbiamo più essere periferia, per non continuare ad essere perdenti, ultimamente anche sulle vicende della sanità, al confronto dei territori limitrofi di Emilia e Veneto”.