MANTOVA – La provincia di Mantova scivola al 33° posto nella classifica 2025 della Qualità della vita di ItaliaOggi, Ital Communications e Università La Sapienza: perde due posizioni rispetto al 2024 e ben tredici rispetto al 2023, confermando una tendenza al rallentamento. Il nuovo quadro restituisce una provincia ancora con punti di forza come ambiente e salute, quest’ultimo parametro in sensibile miglioramento – ma anche con fragilità sempre più evidenti, soprattutto su istruzione e turismo.
Mantova tra luci e ombre: i risultati categoria per categoria
Il dettaglio delle singole dimensioni analizzate fa emergere un’immagine articolata.
AMBIENTE – 6ª posizione
Mantova si conferma tra le realtà ambientalmente più performanti d’Italia, rientrando nella top ten nazionale. Un risultato che riflette l’efficacia delle politiche territoriali e la buona gestione dei fattori ambientali positivamente associati alla qualità di vita.
AFFARI E LAVORO – 41ª
Il tessuto produttivo resta abbastanza solido ma non eccelle. La provincia si mantiene nella fascia centrale della classifica, in un ambito dominato da realtà come Bolzano, Firenze e Prato.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE – 60ª
È uno dei punti più deboli: Mantova registra una delle performance peggiori degli ultimi anni, con segnali critici sia sul fronte dell’offerta formativa sia su quello dei livelli di scolarizzazione.
POPOLAZIONE – 38ª
Indicatori demografici e sociali collocano la provincia in una posizione di media classifica, con dinamiche stabili.
REDDITO E RICCHEZZA – 49ª
Un dato in linea con la media nazionale, ma lontano dai territori più dinamici del Nord e ben lontano dalle classifiche di una ventina di anni fa quando la provincia virgiliana risultava tra i territori più ricchi del Belpaese
SICUREZZA – 25ª
I dati confermano una situazione stabile, in linea con il trend nazionale delle aree considerate “a sicurezza accettabile”.
SALUTE – 20ª
È uno dei baluardi del territorio: Mantova registra un deciso miglioramento rispetto all’anno precedente (dal grafico emerge un balzo di circa 40 posizioni), attestandosi tra le migliori province italiane per servizi e sistema sanitario.
TURISMO, INTRATTENIMENTO E CULTURA – 88ª
Il dato più penalizzante. La provincia perde ulteriore terreno piazzandosi nelle ultime posizioni, segno di un comparto culturale e turistico che, nonostante il patrimonio artistico di rilievo, fatica ad esprimere pieno potenziale.
Il contesto nazionale: Milano ancora prima, Sud in difficoltà
A livello generale l’indagine, giunta alla 27ª edizione, vede Milano riconfermarsi al primo posto, seguita da Bolzano e da Bologna, che migliora di una posizione. Monza e Brianza arretra, mentre Rimini e Ascoli Piceno compiono balzi significativi risalendo rispettivamente al 12° e 15° posto. In coda, come negli anni precedenti, si concentra l’Italia meridionale e insulare: Caltanissetta chiude la classifica (107ª), preceduta da Crotone e Reggio Calabria. L’indagine sottolinea una generale flessione della qualità della vita: solo 60 province su 107 mostrano condizioni “buone o accettabili”, in calo rispetto agli ultimi anni. Si conferma inoltre la frattura strutturale tra Centro-Nord e Sud, con quest’ultimo ancora caratterizzato da diffuse aree di disagio sociale.












